In Sudafrica si consuma una strage da giorni. Centinaia di vittime. Hanno provocato almeno 212 morti le violenze che scuotono il Sudafrica da quasi una settimana: lo ha annunciato oggi il governo, rivedendo al rialzo il bilancio di 117 morti annunciato ieri. Nell'agglomerato di Johannesburg sono stati registrati altri sei decessi, portando il totale a 32, mentre nella provincia di Kwazulu-Natal (Est) - dove sono iniziate le violenze - al precedente bilancio di vittime si sono aggiunti altri 89 morti, portandolo a 180, ha precisato una ministra, Khumbudzo Ntshavheni, in una conferenza stampa.
Sudafrica, il presidente: i disordini pianificati
Il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha dichiarato oggi che i disordini mortali e i saccheggi che sconvolgono il Paese dalla scorsa settimana sono stati pianificati.
Almeno 117 persone sono morte, alcune colpite con arma da fuoco e altre uccise nella calca dei saccheggi, e 2.203 sono state arrestate. Le proteste sono scoppiate lo scorso 9 luglio a seguito dell'arresto dell'ex presidente Jacob Zuma, condannato a 15 mesi di carcere per oltraggio alla Corte. Il governo ha detto che uno dei sospetti istigatori è stato arrestato, mentre 11 sono sotto osservazione. Per sedare i disordini, il governo si è rivolto all'esercito e intende schierare 25 mila soldati, un numero dieci volte superiore a quello inizialmente impiegato ed equivalente a circa un terzo del personale militare attivo nel Paese.