Camorra e M5s a Quarto. De Robbio, uno dei «portatori di voti» fece gli auguri al capo clan

Camorra e M5s a Quarto. De Robbio, uno dei «portatori di voti» fece gli auguri al capo clan
di Daniela De Crescenzo
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Sabato 9 Gennaio 2016, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 10:42
Mostri la foto al sindaco Rosa Capuozzo e lei annuisce tranquilla «Sì, è figlio di un costruttore, era con noi. E che c'è di male?». Nulla per carità. Forse il sindaco, però, non sa che quel il ragazzo che in campagna elettorale passeggia con lei, con Giovanni De Robbio, con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, e con il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico, è Davide D'Alterio, fratello e socio di Salvatore D'Alterio, il cui nome è finito nell'ordinanza del 2011 contro il clan Polverino.

«D'Alterio Salvatore, socio con il padre Francesco ed i fratelli Carlo, Paolo e Davide della Teknosud srl operante nel settore edile - è scritto nell'ordinanza - in una posizione di asservimento e sottomissione, fornisce al Liccardi (Salvatore Liccardi, alias «Pataniello», poi condannato in prima istanza a 30 anni di detenzione, ndr) elementi di informazione sullo stato di alcuni lavori per la costruzione di diversi fabbricati sulla collinetta di Via Viticella di Quarto, agevolando così il compito di Pataniello di esattore di tangenti ai danni dei costruttori del paese».

Gli inquirenti, poi, riportano una lunga telefonata tra D'Alterio e Liccardi e spiegano: «Nella circostanza, il D'Alterio fa riferimento a lavori edili da lui eseguiti per conto di Giulio Cecere, volto molto noto a Quarto in quanto dirigente del Settore di Edilizia Scolastica dell'U.T.C. L'interlocutore riferisce al Liccardi che il Cecere, interpellato a tal riguardo dal committente dei lavori, era intenzionato a rivolgersi agli affiliati del clan Polverino, specificamente al gruppo attivo su Marano, per pattuire l'importo della tangente che avrebbe dovuto versare loro l'imprenditore Baiano Franco». Insomma Salvatore D'Alterio forniva indicazioni utili al clan per chiedere il pizzo.

Tutto qui? E no. Perché nella stessa ordinanza si racconta «Pataniello non esita a biasimare il suo amico informatore (Salvatore D'Alterio, ndr) allorquando apprende che i familiari dello stesso (il padre ed il fratello Davide), recatisi a porgere gli auguri di Natale al Perrone, mettevano al corrente quest'ultimo delle loro iniziative imprenditoriali ricevendo in risposta le raccomandazioni del caso (…comportatevi bene…)». Quindi Davide D'Alterio, qualche anno prima di diventare supporter di Cinque Stelle, era andato a fare gli auguri a un certo Perrone. E chi è Perrone? «Perrone, scarcerato nel settembre 2008, pur rivestendo un ruolo di primo piano all'interno della compagine camorristica maranese veniva destinato, direttamente dal Polverino, all'assolvimento di compiti non particolarmente rischiosi», scrive ancora nella stessa ordinanza il magistrato.

Lo stesso giovane imprenditore, poi, è compare di matrimonio di Giovanni De Robbio, il consigliere comunale che, dopo aver raggiunto il record dei mille voti, secondo l'ipotesi di accusa avrebbe tentato di minacciare il sindaco Rosa Capuozzo, provando ad imporle di affidare la gestione dello stadio ad Alfonso Cesarano, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Polverino. Tentativo respinto al mittente, visto che lo stadio è stato tolto alla società Quarto per la legalità, nata dalle ceneri della squadra del presidente Castrese Paragliola, per volontà della Procura di Napoli, ma è rimasto al Comune.
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