Pirata della strada, 23enne si costituisce:
«Sono io, ero ubriaco e non ricordo nulla»

Pirata della strada, 23enne si costituisce: «Sono io, ero ubriaco e non ricordo nulla»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Aprile 2012, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:08
PADOVA - L'amico era gi stato arrestato, a lui sarebbero arrivati a breve, impossibile mettere in atto ogni progetto di fuga. Non gli rimasto che presentarsi in caserma e confessare: Sono io il pirata della strada.



Un 23enne romeno, Cristian Ioan, senza patente, ha confessato di essere stato lui, alla guida di un Suv rubato, ad investire e uccidere Goffredo Macolino, alcuni giorni fa a Padova. L'investitore era poi fuggito a piedi abbandonando la vettura.



Il 31 marzo scorso gli inquirenti erano risaliti, attraverso un cellulare lasciato nell'auto, all'identificazione di un altro romeno che era stato fermato. Si trattava del cognato di Ioan, il 35enne romeno Valentin Marius Vacnasu. La sua "colpa" però era stata solo quella di aver prestato il telefonino cellulare al cognato; l'apparecchio era stato trovato sotto un tappetino dell'auto investitrice, una Toyota Rav4. In sede di convalida del fermo Bacnascu si era detto innocente, e aveva accusato Ioan di essere stato alla guida della vettura.



Nella tarda serata di ieri il 23enne si è presentato agli investigatori. Ma solo nelle prime ore di stamani ha confessato di essere stato lui l'investitore. Per altro, il 23enne si era rifugiato in Romania il giorno dopo l'investimento del pensionato. Lo straniero è accusato di omicidio colposo e ricettazione dell'auto.



«Ero ubriaco, non mi ricordo nulla dell'incidente». Sono le prime parole pronunciate davanti ai carabinieri da Ioan dopo essersi consegnato agli investigatori accusandosi dell'uccisione del pensionato Goffredo Macolino.



I due romeni vivevano da qualche mese in una casa popolare in via delle Melette, non lontano dal quartiere Chiesanuova, dov'è avvenuto l'incidente, ospiti a pagamento di un anziano che arrotonda la pensione accogliendo stranieri in casa propria.



Analisi di sangue e saliva per stabilire con certezza chi fosse al volante. Sarà ora compito del medico legale, a cui il pm Benedetto Roberti ha affidato la consulenza tecnica, stabilire a chi appartengano le tracce di sangue trovate sull'air bag della Toyota. Il consulente dovrà confermare scientificamente se il sangue e la saliva repertati dai carabinieri corrispondano o meno a quelli del romeno che si è consegnato, e non invece a Bacnasu, tuttora nel carcere Due Palazzi di Padova, che continua a dirsi innocente e non si è opposto al prelievo di sangue e saliva.