Benigni su Rai1, monologo top secret Ma in diretta parlerà di corruzione

Benigni su Rai1, monologo top secret Ma in diretta parlerà di corruzione
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Lunedì 15 Dicembre 2014, 06:00
TELEVISIONE
Doppio Benigni, stasera e domani. E per Rai 1 è una festa, un doppio evento praticamente obbligato a fare ascolti oceanici: per l'impegno economico e per il personaggio, un comico che si concede solo nelle occasioni speciali, di preferenza vestendo i panni dell'oratore civico. «Non ce la facevo in una sola serata e allora eccone due» aveva anticipato Roberto, presentando la sua nuova cavalcata verbale, quarto capitolo di un viaggio a cui si dedica da anni. Dopo essersi esercitato con La divina commedia, con l'Inno di Mameli e con la costituzione, stavolta ha scelto un altro argomento di quelli universali, anzi il più universale di tutti, I dieci comandamenti. Naturalmente raccontati a suo modo, con ironia ma anche con grande scrupolo, quasi da filologo, perché sono più di due anni che il comico toscano lavora sul quel terreno, studiando, approfondendo, consultando esperti. Stasera, l'appuntamento è per le 21,10 (e si andrà avanti fino alle 23), l'esegesi benignana dei comandamenti come da formula sperimentata sarà preceduta da un monologo a braccio sull'attualità. E, stando a quanto raccontano le cronache, non c'è davvero che l'imbarazzo della scelta.Quale sarà, comunque, la strada che Roberto sceglierà, lo si intuisce facilmente anche da quanto ha detto l'altro giorno chiacchierando ospite del Tg1: «La corruzione è il punto più basso dell'umanità».
LO SCANDALO
Frase che fa da apripista a una probabile, inevitabile, filippica attorno allo scandalo Mafia capitale e alle polemiche politiche scatenate dall'inchiesta Mondo di mezzo che ha messo in luce i legami tra malavita e politica. Dopo il monologo d'avvio (che va rigorosamente in diretta dal Palastudio di Cinecittà e tenuto assolutamente top secret, perché così è che lavora Roberto) comincerà l'analisi del decalogo che Dio dettò a Mosè sul Monte Sinai: i primi tre stasera, gli altri sette domani. «Quel libro -ha spiegato l'attore toscano- è lo spettacolo per eccellenza. Credo non ci sia storia più bella, il racconto dell'Esodo è esempio rivoluzionario, una strada da seguire, è d'ispirazione per qualsiasi moto di libertà. Questi comandamenti fanno bene alla salute, ne abbiamo bisogno». E ha aggiunto: «All'inizio avevo pensato di fare addirittura dieci serate, non una mini serie ma una lunga serie, potevo andare avanti per mesi e mesi perché sono inconsumabili, non si finisce mai. È la più bella storia del mondo, una storia che crediamo di conoscere ma poi si rivela sempre nuova. È la legge dei sentimenti. Per la prima volta ci vengono date delle regole, regole così attuali da impressionare». Il tutto sul filo dell'ironia, la stessa che rivolge a se stesso quando dice: «Dopo i dodici articoli fondamentali della Costituzione, i cento canti della Divina Commedia, l'inno di Mameli, sembra che mi stia montando la testa, lo so. Il prossimo anno giuro farò l'esegesi dei sette nani, ho letto delle cose su Brontolo da perdere la testa».
m.mol.
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