Fenomeno LP: «Il mio canto libero e rock»

Fenomeno LP: «Il mio canto libero e rock»
di Rita Vecchio
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Domenica 19 Febbraio 2017, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 15:00
Capelli arruffati, quasi a nascondersi. Mingherlina, dalla faccia simpatica e sempre con il sorriso. Conosciuta al mondo come LP. Che non è solo un nome d’arte, perché è l’unico modo in cui ama farsi chiamare. Che non è riferito a un vinile, perché sono le iniziali del suo nome all’anagrafe: Laura Pergolizzi. Nonna napoletana e nonno per metà siciliano e metà irlandese («sono molto fiera delle origini italiane che ho»). Americana di nascita. Prima scrive per dieci anni per altri (Rihanna, Rita Ora, Ella Henderson, Cher, Leona Lewis e Christina Aguilera). Poi conquista il mondo con la sua stessa voce. Insieme al suo fischio. All’ukulele. Alla sua Martin guitar. Al suo modo di stare sul palco. A come guarda alla tradizione folk e strizza l’occhio all’anti folk, alle contaminazioni black e blues. Non a caso le sonorità di Muddy Waters, che apre Lost on you (triplo disco di platino), o le introduzioni tipicamente black di No Witness. Super applaudita all’ultimo Festival di Sanremo con il secondo singolo Other people (disco d’oro), tornerà in Italia per il tour estivo.

Ha scritto per dieci anni per altri. Avete lavorato a quattro mani? E c’è qualcuno con cui vorrebbe lavorare?
«Purtroppo non ho mai incontrato personalmente molti dei grandi artisti per cui ho scritto. Certo, mi piacerebbe lavorare fisicamente con loro e condividere le scelte musicali all’interno di una stanza. Per esempio, Beyoncè non l’ho mai incontrata e mi piacerebbe. Quello che mi è successo è eccitante. Non me lo aspettavo per niente. Tu continui a scrivere canzoni perché vuoi fare successo. E continui ad andare avanti. Ma quando tutto questo ti investe ti rendi conto che non te lo aspettavi».

Si sente felice, adesso, di poter far sentire a tutti la sua musica?
«Sono felice, proprio perché vivo esclusivamente di musica da dieci anni. Da autrice a cantante. E quello che succede adesso è ancora più bello perché posso esprimermi totalmente. Per il resto, scrivo i brani ispirandomi alla vita, a ciò che mi circonda. E adesso, più che mai, mi sento pronta a osare di più: magari spingendomi verso il punk-rock».

Secondo lei, nel mondo anche della musica, come si vive l’identità sessuale?
«Molte persone pensano che essere gay sia una cosa non “salutare”. Chi è eterosessuale forma una famiglia, fa figli, insomma dà il proprio incremento alla razza umana. Ma se ci si rende conto di esser gay, e si prende consapevolezza, si può vivere con normalità».

Ha detto che le piacerebbe stare in Italia un mese. C’è qualche città che la incuriosisce di più?
«Non sono ancora stata in tutti i posti che vorrei visitare, quindi non sono ancora sicura quale sia il mio preferito. Spero che il tour possa essere l’occasione per conoscere meglio l’Italia. Se potessi, mi piacerebbe stare qui un mese. E come tutti gli italo-americani sono molto orgogliosa delle mie radici italiane, anche se non conosco tanto la lingua e la cultura».

Ha detto che spera in un nuovo Bob Dylan che unisca. In che modo lei vive la politica?
«Da troppo tempo c’è un divario netto tra politica da una parte e l’arte dall’altra. Io mi auguro che là fuori ci sia un nuovo Bob Dylan che porterà presto a unire le persone indipendentemente dal colore della pelle o dalle idee. Il mio impegno politico? La mia stessa esistenza ha una valenza politica. Dalla nuova amministrazione Usa mi viene solo preoccupazione. A livello umano credo sia un passo indietro e di divisione. Però di positivo c’è che sappiamo chi abbiamo davanti e questo ci porterà ad essere più attivi, a far prevalere il nostro pensiero, a difendere i diritti acquisiti. Complici le trasformazioni politiche che stanno interessando gli Stati Uniti dopo l’elezione di Donald Trump a presidente».

Cosa conserva delle sue origini italiane?
«Non so esattamente. Sono sicuramente orgogliosa delle mie origini. Sono una persona positiva e sempre sorridente. Sono molto emotiva, e con grande energia, e cerco di tenere costantemente la mente aperta. Lo scorrere delle emozioni porta ispirazione».

Dopo il tutto esaurito di novembre e la performance al Festival di Sanremo, tornerà in Italia per il tour. A Roma il 3 luglio, sarà all’Auditorium Parco della Musica, Cavea. Da qui si sposterà in altre città italiane. Il 4 luglio a Cattolica. 11 luglio al Lucca Summer festival. Poi Torino (25 luglio) e al Vittoriale Gardone Riviera (26 luglio).
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