Manovra, proroga per la rottamazione delle cartelle fiscali

Manovra, proroga per la rottamazione delle cartelle fiscali
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
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Sabato 16 Settembre 2017, 00:56 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 16:46
Riapertura della rottamazione delle cartelle, ma con un raggio di azione limitato, nuova tornata per la “voluntary disclosure” per l’emersione dei capitali dall’estero, estensione della fatturazione elettronica ai rapporti tra privati, revisione delle agevolazioni. Sono queste le voci principali del menu fiscale a cui sta lavorando il governo in vista della legge di bilancio. Ma alla fine tra le misure potrebbe spuntare anche una sorpresa sul fronte della web tax.

Dal capitolo fiscale è atteso un contributo significativo alla manovra che il governo dovrà mettere insieme, attualmente “cifrata” poco al di sotto dei 15 miliardi. La riedizione della definizione agevolata, i cui termini erano scaduti lo scorso 21 aprile, è una possibilità più che concreta ma molto difficilmente potrà consistere in un meccanismo più favorevole di quello che era stato messo in campo l’autunno scorso, con una robusta adesione da parte dei contribuenti. Il termine per il pagamento della seconda rata è fissato al 2 ottobre, quindi circa quindici giorni prima rispetto alla data in cui il governo dovrà trasmettere al Parlamento la legge di Bilancio. Quella scadenza sarà ovviamente osservata con particolare attenzione, anche per valutare quanti tra gli interessati hanno scelto di non versare in un’unica soluzione. L’eventuale riapertura- da far scattare con un apposito decreto legge parallelo alla legge di Bilancio - potrebbe riguardare coloro che a causa di errori o di irregolarità nel versamento delle rate del proprio debito non sono rientrati nella rottamazione. 

L’IPOTESI
Un bis generalizzato a condizioni più appetibili, ovvero essenzialmente con più tempo a disposizione per versare, risulterebbe punitivo nei confronti di chi ha già accettato l’offerta del fisco. Così come anche una nuova edizione dell’emersione dei capitali detenuti illegalmente all’estero potrebbe non sortire gli effetti sperati. La «voluntary 2», la cui scandenza era stata fissata al 31 luglio, è stata prorogata fino al 2 ottobre proprio per la scarsità delle domande di emesione. La partita più importante, dunque, riguarda la fatturazione elettronica tra privati e si gioca a livello europeo, perché per introdurre l’obbligo serve il via libera di Bruxelles: attualmente questa procedura esiste ma solo a livello facoltativo.

In ogni caso l’operazione - che nelle intenzioni dell’esecutivo garantirebbe una consistente estensione di gettito - deve essere definita con attenzione per minimizzare gli oneri a carico delle imprese nella fase di passaggio. Quanto alle tax expenditures, per ottobre è attesa una nuova edizione del rapporto della commissione incaricata di censirle: il dossier è però particolarmente delicato in una stagione elettorale e potrebbe quindi essere rinviato alla prossima legislatura. 

Tra i vari tavoli istituiti al ministero dell’Economia in vista della manovra di bilancio, ce n’è anche uno sulla web tax. L’Italia ha aderito alla proposta comune con Germania, Francia e Spagna per introdurre un prelievo sull’economia digitale a livello europeo. Questo però non esclude che alcune misure “settoriali” non possano essere prese in autonomia. 

Un po’ come è accaduto con la cosiddetta cedolare secca sugli affitti brevi, ribattezzata «tassa airBnB», perché obbliga le piattaforme on line che fittano camere ai turisti a versare le tasse al posto dei proprietari.
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