«Nessuna, per me rimane un enigma».
Quando e come è nata l’idea dei polizieschi?
«Per castigarmi. Avevo pubblicato dei romanzi che vendevano 5/6 mila copie. Poi un giorno mi viene in mente di scrivere del commissario Montalbano, per educarmi. Sono uno scrittore anarchico, posso cominciare un romanzo dall’ultimo capitolo, oppure dall’ottavo. Vai a sapé… Allora mi sono detto: “Andrea, sai scrivere un libro dalla A alla Z?”».
«Non morirà, però non ci sarà più possibilità di andare avanti. Quasi per vendetta gli dico: “Statti buono, o faccio pubblicare l’ultimo romanzo!”. Ho vari motivi per odiarlo, come il fatto che lui mangia benissimo, mentre io non posso più, soprattutto le fritture di pesce».
«Anni fa è venuto a trovarmi il figlio di
«Da produttore televisivo per la Rai, ho seguito Diego Fabbri che sceneggiava Maigret di Gino Cervi
Allora sono simili le indagini.
«Nient’affatto, il metodo è opposto. Maigret si mette dalla parte del morto; il
Il suo è un siciliano molto particolare
«
Le dava consigli?
«A 17 anni, da figlio unico viziato, la sera ritardavo. E mamma ripeteva: “Cerca di non fare tardi la notte”. E io niente. Un giorno mi fa questo discorso: “Senti Nene, cerca ti tornare chiù presto che puoi figghiu miu, che se non sento a porta ca si chiusi e viene a dire ca si turnari, non riesco a pigghiare sonno, perciò fallo pe’ mia. E se questa storia dura ancora io non ti do più una lira e voglio vedere che fai per strada alle due di notte senza un soldo”. Il discorso era diviso in due: un’istanza d’affetto in dialetto e una notificazione giudiziaria in lingua italiana. Come diceva Pirandello: “Di una data cosa la lingua ne esprime il concetto, della medesima cosa il dialetto ne esprime il sentimento”
«Sento puzza di cadavere come la sento per me, perciò posso parlarne. Renzi, il Mo
Una trasformazione epocale.
«La tecnologia ha cambiato il rapporto tra gli uomini e con il lavoro. E loro non se ne rendono conto. Perdiamo tempo a discutere se quello alza la barriera… Ma le barriere si infrangono come niente. Arriveranno ancora milioni di persone: è come il passaggio del Mar Rosso di Mosè, biblico».
«Che riprendano in mano il loro destino e lascino che i morti seppelliscano i morti. Credo che un giorno o l’altro si stuferanno, non potranno emigrare tutti. Per noi è una perdita altissima, più di qualsiasi Pil. Duecento, trecento giovani che se ne vanno dall’Italia è sangue fresco, vivo che va a rinforzare l’estero e non noi. Vedo una cecità che mi fa spavento, più della mia stessa cecità».
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