L’INCHIESTA
L’assoluzione della dottoressa potrebbe spianare la strada a una raffica di proscioglimenti, finendo di smontare la maxi inchiesta conclusa dalla procura sulla burla dei vigili, e già alleggerita da una sfilza di archiviazioni. Per il Tribunale, infatti, il medico non avrebbe compiuto una truffa ai danni del Campidoglio e dell’Inps, costretti a pagare la giornata lavorativa a chi ha preferito stare al calduccio a casa invece di partecipare al pattugliamento all’addiaccio, per regolare il traffico della festività. Secondo il giudice, l’imputata non avrebbe nemmeno violato la legge Brunetta, che vincola le responsabilità dei funzionari pubblici. Le due assoluzioni sono state decretate per non aver commesso il fatto. L’ultima accusa, invece, quella di falso ideologico per aver redatto il certificato medico senza alcun accertamento clinico, pur in odore di colpevolezza, è stata ritenuta meritevole anch’essa di assoluzione per particolare tenuità del fatto. Perché il fatto in questione, insomma, è da considerarsi poco grave.
LA LEGGE
Una recente legge ha stabilito per i reati detentivi con pena prevista fino a cinque anni l’esclusione della punibilità quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa sia considerata di particolare tenuità e il comportamento risulti non abituale. Legge applicata in aula in particolare a chi ruba per fame, dalla scatoletta di tonno al pacchetto di tortellini. «La dottoressa ha duemila assistiti e non ricordava neanche di averla fatta quella prescrizione telefonica alla vigilessa - si è battuto davanti al gup l’avvocato Antonio Moriconi, che assiste il camice bianco - Figuriamoci che interesse aveva a tramare una truffa. Ha solo usato la leggerezza di aver dichiarato sul certificato di averla visitata. Una prassi in caso di influenza». Era stata la vigilessa a chiamare la dottoressa al telefono, come racconterà la donna sotto interrogatorio. Sono le dieci del mattino del 30 dicembre di tre anni fa. «Sto in servizio al comando. Ho la febbre a 39. Ho bisogno di qualche giorno riposo». La dottoressa fa partire il certificato telematico. Trenta e trentuno a casa. Per San Silvestro riposo assicurato.
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