Sbirri, se il fascino è noir: storie del crimine al centro delle fiction-tv alle Giornate del Cinema

Sbirri, se il fascino è noir: storie del crimine al centro delle fiction-tv alle Giornate del Cinema
di Gloria Satta
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Sabato 16 Aprile 2016, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 13:46
SORRENTO Dimenticate il commissario Montalbano, l’ispettore Coliandro, il poliziotto Calcaterra e, perché no, il tenente Sheridan e il buon vecchio Maigret di antica memoria. Sbarcherà su RaiDue dopo l’estate un tutore della legge che con i prececessori ha ben poco in comune: si fa le canne, ruba, mena le mani e, per carpire il dna a un indagato, non esita ad atterrarlo con un pugno. Largo al Commissario Rocco Schiavone, nato dalla penna di Antonio Manzini e affidato al carisma ”scorretto” di Marco Giallini protagonista della serie in lavorazione in Val d’Aosta.
Sbirro, che passione. L’attore romano si iscrive in una tendenza che sembra aver contagiato un po’ tutti i divi di casa nostra. Kim Rossi Stuart, con basettoni e Alfa Romeo d’epoca, sarà il protagonista di Maltese - il romanzo del commissario, la fiction di RaiUno diretta da Tavarelli e ambientata negli anni Settanta. Alessandro Gassmann, nei panni dell’ispettore Lojacono, poliziotto dalla pessima reputazione, sta girando a Napoli I bastardi di Pizzofalcone, la serie Rai ispirata ai romanzi di Maurizio Di Giovanni e diretta da Carlo Carlei. Michele Riondino e Fortunato Cerlino inseguono i criminali a bordo di moto acrobatiche e rombanti nel film Falchi, diretto da Toni D’Angelo e prodotto da Gaetano Di Vaio.

GENERE
Questi progetti di segno noir sono emersi agli Incontri del Cinema di Sorrento che quest’anno sono dedicati al crime, il genere tuttora più amato dal pubblico delle tv, del cinema e dai lettori di romanzi. Ospite d’onore, accanto a direttori di reti tv, scrittori e editori, è la casa di produzione Cattleya che ha all’attivo autentici capolavori da Romanzo criminale (il film e la serie) fino a Gomorra (il 10 maggio parte su Sky l’attesa seconda stagione), Suburra pronto a diventare una fiction a puntate per Netflix e prepara 000 dal best seller di Saviano sul nacotraffico. «Il crimine continua ad esercitare un grande fascino», spiega il titolare di Cattleya, Riccardo Tozzi, «perché in un’epoca politically correct racconta il lato più oscuro, non raccontabile, della società».
Ma da chi è composto il pubblico del crime? «Al 60 per cento dalle donne», risponde Sherin Salvetti, alla guida di A+E Networks Italy che gestisce i canali History Channel e Crime + investigation dedicato, quest’ultimo, alla ricostruzione di veri casi criminali: trasmetterà il nuovo ciclo di Profondo nero con lo scrittore Carlo Lucarelli e I miei 60 giorni all’inferno, una sorta di Grande Fratello ambientato in un carcere americano.

 
«Il pubblico italiano ha un approccio più razionale alle storie criminali, mentre quello americano cerca il sensazionalismo», dice Luca Rochira, programming director di Fox Channels mentre Antonio Visca, direttore di Sky Atlantic, annuncia la serie The Night Manager dal romanzo di Le Carré e Francesco Nardella, vicedirettore di RaiFiction, racconta i programmi in noir dell’azienda pubblica.
Del crime declinato nella lunga serialità hanno discusso, incalzati da Tozzi, gli scrittori specializzati nel genere. «La fiction a puntate», dice Giancarlo De Cataldo, ”padre” di Romanzo criminale, «ribalta i canoni narrativi del cinema, che punta all’essenzialità, per approdare a un racconto dilatato e approfondito, di formazione. Gomorra è l’equivante moderno dei romanzi di Balzac e Dickens».
Maurizio di Giovanni sottolinea il radicamento regionale della letteratura criminale che per Sandrone Dazieri ha il pregio di «rendere universale quello che è locale». Giampaolo Simi, lo scrittore che ha sceneggiato la serie Ris, aggiunge: «Le fiction tengono incollati al video i giovanissimi che sul web resistono solo un paio di minuti. Non è un merito da poco».
 
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