«Finanziamento illecito», sotto inchiesta i politici che aiutavano Scarpellini

«Finanziamento illecito», sotto inchiesta i politici che aiutavano Scarpellini
di Michela Allegri
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Giovedì 23 Marzo 2017, 00:19 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 08:25
ROMA Spaziava dal Campidoglio al Parlamento la rete del “re degli affitti d’oro” Sergio Scarpellini, arrestato in dicembre per aver corrotto l’ex braccio destro di Virginia Raggi, Raffaele Marra. Mentre l’imprenditore e l’ex vicecapo di gabinetto della sindaca attendono il 25 maggio per sedersi sul banco degli imputati, i politici amici dell’immobiliarista si ritrovano con le spalle appesantite dalla contestazione di finanziamento illecito ai partiti e, in alcuni casi, addirittura di corruzione. La Procura sta infatti formalizzando nei loro confronti le iscrizioni nel registro indagati.

A breve verrà depositata alla pm Barbara Zuin un’informativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo guidati da Lorenzo D’Aloia, che hanno ricevuto la delega per approfondire i legami tra Scarpellini e la schiera di personaggi influenti e funzionari che lui ha raccontato di aver lusingato per anni con regali e favori, a cominciare dal senatore di Ala, Denis Verdini. Favori concessi probabilmente in cambio di agevolazioni burocratiche. Nel mirino della Procura, elargizioni economiche e, soprattutto, immobili concessi in comodato d’uso gratuito dall’immobiliarista, comprese le sedi di partito. Come quella in via Poli, a due passi dalla Fontana di Trevi, data senza pretesa di canoni alla formazione politica capeggiata appunto da Verdini. Dall’agosto 2013, il leader di Ala avrebbe concordato un contratto che si estinguerà tra qualche mese. Locazione gratuita, sempre a detta di Scarpellini, anche per un’associazione riconducibile a Esterino Montino, sindaco di Fiumicino e marito della senatrice Pd Monica Cirinnà.

AFFITTI SCONTATI
Al vaglio dei pm non ci sono solo i contratti che prevedono locazioni senza pretesa di canoni, ma anche casi di affitti super scontati. La Procura sta infatti scandagliando tra i contratti stipulati dalla “Milano 90” dell’imprenditore, che da decenni affitta sedi alla politica e alle istituzioni. Anche il Pd è tra gli inquilini illustri dell’immobiliarista. Per la sede in Largo del Nazareno 25, l’imprenditore ha detto agli inquirenti di ricevere 569mila euro all’anno. Le rivelazioni sui favori a personaggi illustri fanno parte di un interrogatorio top secret di Scarpellini, che il 22 dicembre scorso ha fornito ai magistrati un elenco di soggetti influenti che per anni avrebbe tentato di tenere a libro paga. Tra i beneficiari del trattamento privilegiato, riservato a una lunga schiera di amici, anche l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti. Avrebbe contrattato in passato l’uso di un ufficio in pieno centro.

Per gli inquirenti, però, non è detto che in questo caso si configuri il reato di finanziamento illecito, visto che l’immobile era di proprietà del figlio di Scarpellini e non della “Milano 90”, non rendendo quindi necessaria la rendicontazione in bilancio, visto che il locatario era un privato. Scarpellini, difeso dall’avvocato Remo Pannain, ha raccontato di aver fatto favori anche a Mirko Coratti, ex presidente dell’assemblea capitolina sotto processo per Mafia Capitale, a Luciano Ciocchetti, ex vice presidente della Regione Lazio e al consigliere regionale dem Gianfranco Zambelli. Favori anche all’Associazione dei cristiano popolari dell’ex ministro alla funzione pubblica Mario Baccini, che avrebbe ottenuto per un anno - fino al 30 giugno 2013 - un appartamento in piazza Cavour. «Sono sempre stati gli altri, per lo più politici e funzionari, a chiedere favori e io per avere la loro disponibilità ho accettato, ma non ho ottenuto favori», ha detto l’imprenditore ai pm.

Sul punto, gli inquirenti sono scettici: stanno cercando di capire se effettivamente si trattasse di gentilezze senza contropartita, o se, come nel caso di Marra, ci siano stati asservimenti di funzione pubblica. L’ex vicecapo di gabinetto della Raggi, ancora detenuto a Regina Coeli, ha infatti accettato due assegni (intestati alla moglie) per un totale di 367mila euro, per l’ acquisto di un appartamento all’Eur. Per questa vicenda Marra è già a processo. Restano sotto indagine i suoi affari a Malta e altri possibili vantaggi da lui ottenuti. 
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