Virus Zika, il golfista Day rinuncia a Rio ma il vaccino può funzionare

Virus Zika, il golfista Day rinuncia a Rio ma il vaccino può funzionare
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Mercoledì 29 Giugno 2016, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 16:57
Dice di aver paura del virus Zika e, per questo, ha deciso di non partecipare alle Olimpiadi di Rio. Niente tornei per Jason Day, australiano 29 anni, numero uno del golf mondiale. Anche lui, come il nord irlandese Rory Mcllroy (ex number one del green) ha voluto disertare. 

No alle gare brasiliane anche per l’oro olimpico di Londra 2012 e campione inglese di salto in lungo Greg Rutherford, il ciclista americano Tejay van Garderen, gli altri due golfisti Vijay Singh e Marc Leishman. Il dream team della pallacanestro Usa, sempre (ufficialmente) per la questione Zika, lascerà a casa, tra gli altri, giocatori del calibro di Steph Curry e Lebron James. Jason Day ha spiegato al mondo degli sportivi di essere preoccupato per i rischi potenziali che il virus potrebbe creare in caso di «future gravidanze» della moglie con ripercussioni «sui futuri membri della famiglia». Dall’Organizzazione mondiale della sanità una rassicurazione solo pochi giorni fa: anche se i Giochi riuniranno in Brasile centinaia di migliaia di persone, «non aumenteranno il rischio di diffusione del virus Zika». Il sostanziale via libera è venuto dal Comitato di emergenza istituito dall’Oms Proprio mentre il giovane mito australiano dava forfait per “colpa” del virus trasportato dalle zanzare come accade, oltre che per la malaria, per la dengue, la febbre gialla e l’encefalite del Nilo, in due laboratori degli Stati Uniti si festeggiava per i risultati delle ricerche sui vaccini anti-Zika pubblicati su “Nature”.

GLI EFFETTI
Una singola dose di uno dei due sperimentati è riuscita a proteggere i topolini cavia. Erano stati infettati con il microorganismo quattro o otto settimane dopo l’immunizzazione. Lo studio, condotto da ricercatori sostenuti dal National institute of allergy e malattie infettive fa sapere che dei vaccini simili destinati agli umani potrebbero proteggere allo stesso modo dal virus che colpisce in Brasile. Trasmesso dalle punture di zanzare lo Zika causa la microcefalia, un’anomalia del feto che determina la nascita di bambini con la testa sproporzionatamente più piccola rispetto al resto del corpo. L’infezione può arrivare a causare anche una rara condizione che porta alla paralisi (sindrome di Guillain-Barré), nel caso delle donne incinta, appunto, può causare una malformazione del feto in cui il cervello non riesce a crescere in modo normale.

GLI ABORTI
Boom di richieste di aborto in America Latina per la paura di Zika. Il timore di malformazioni ha portato a un raddoppio delle domande in Brasile ed Ecuador e ad aumenti significativi anche in altri Paesi dell’area secondo uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”. L’interruzione volontaria di gravidanza resta illegale nella maggior parte delle nazioni sudamericane, ma per aggirare il divieto le donne decise ad abortire si rivolgono a canali non ufficiali soprattutto online. 

Gli scienziati sono stati guidati da Dan H. Baurouch del Beth Israel Deacones Medical Center e della Harvard Medical School e da Stephen Thomas del Centro di ricerca statunitense Walter Reed. I due vaccini (uno che lavora direttamente su un tratto di Dna e l’altro più tradizionale con un virus isolato e inattivato) hanno dimostrato di essere efficaci. 

In Italia si sono contati sette casi di infezione da Zika nell’ultimo anno, tutte persone che tornavano dal Brasile. «Bando agli allarmismi: certamente non c’è il pericolo che il virus Zika arrivi nel nostro Paese da un giorno all’altro e va anche precisato che tale virus raramente porta complicanze serie tranne che nella donna in gravidanza» ha spiegato il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Gianni Rezza subito dopo l’allarme partito all’inizio dell’anno.
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