È uscita in lacrime dal Tribunale l’ex tronista di Uomini e donne, Claudia Montanarini, finita a processo per maltrattamenti in famiglia nei confronti tre figli. Accompagnata dal suo avvocato, è andata via commossa per un epilogo a suo favore dell’ennesima brutta vicenda che aveva minato il suo essere madre. «Assoluzione perché il fatto non sussiste», era stata la richiesta del pm ieri in aula poco prima della sentenza. E così è stato. Chissà se ora, a distanza di 10 anni dalla loro separazione con Daniele Pulcini, i due ex smetteranno di sfidarsi nelle aule di giustizia o ci sarà qualche altro colpo di scena. «È la giusta fine per liti familiari che non devono finire in aula di Tribunale», sono queste le parole dell’avvocato Di Mattia, difensore della show girl ed ex tronista di “Uomini e donne” dopo la sentenza di assoluzione.
LE ACCUSE
Un lungo processo ha visto impegnati i due ex compagni della soubrette, da tempo conosciuti nelle aule giudiziarie per la lunga guerra intercorsa dopo la separazione della Montanarini dal marito nel 2013.
I PRECEDENTI
Quello di ieri è solo uno dei processi che hanno visto alternarsi sui banchi di imputato e parte lesa i due negli ultimi 10 anni. Una denuncia per calunnia era arrivata alla donna da parte di Pulcini per averlo accusato a sua volta di averle provocato due aborti con calci e pugni, versione che però venne smentita dalla procura in quanto si trattava di aborti naturali. Nel febbraio del 2017 Montanarini era stata condannata a 3 anni e 8 mesi per lesioni, stalking e corruzione di un poliziotto. «Ti faccio lo scalpo. Io ho i soldi per fare tre guerre», aveva detto aggredendo l’allora fiamma di Pulcini. E ancora, l’uomo l’aveva accusata di furto per avergli sottratto un assegno di cinquanta mila euro. «Il furto dell’assegno ci vede parte lesa ma non calcheremo la mano. Vogliamo evitare il cumulo di altre condanne e impedire che Claudia possa finire in carcere ed essere separata dai suoi figli», aveva detto a Oggi l’avvocato di Pulcini. Mentre la donna aveva dichiarato di aver scelto la linea del silenzio per tutelare i figli «che sono quelli più colpiti da situazioni allucinanti e dolorosissime avendo anch’essi una vita sociale che troppo spesso viene sottovalutata». Non solo lei è finita sul banco degli imputati, l’imprenditore è stato condannato a un anno e quattro mesi in primo grado per le accuse di maltrattamenti arrivate da Montanarini.