Disforia di genere, il ministero della Salute invia ispettori all'ospedale fiorentino Careggi

L'ospedale fiorentino torna sotto i riflettori della maggioranza per le pratiche mediche per la disforia di genere, la maggioranza: "trattamenti non chiari", lo scorso mese l'interrogazione del senatore Maurizio Gasparri

Disforia di genere, inviati ispettori all'ospedale di Careggi
di Monica De Chiari
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Martedì 23 Gennaio 2024, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 16:20

L’ospedale fiorentino di Careggi torna nel mirino del centrodestra, il tema sono le pratiche applicate per la disforia di genere che la struttura ospedaliera porta avanti. 

Che cos'è

Per disforia di genere si intende un forte malessere nato dall’incongruenza tra il genere assegnato alla nascita e l’identità e la struttura sanitaria fiorentina è tra le pochissime in Italia a offrire assistenza farmacologica (in alcuni casi), ad adolescenti transgender. Da mesi la maggioranza guarda all’ospedale con sospetto, accusandola di non prevedere un percorso psicologico e soprattutto di usare un farmaco, la triptorelina, che avrebbe effetti collaterali. Da qui, il ministero della salute guidato da Orazio Schillaci ha deciso di inviare a Careggi alcuni ispettori che si occuperanno di fare chiarezza sulla vicenda. Non è la prima volta che l’ospedale finisce sotto i riflettori, un mese fa il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha depositato un’interrogazione parlamentare al ministro Schillaci proprio in relazione al farmaco somministrato i cui effetti a lungo termine non sarebbero chiari. Secondo Gasparri, in primis l'ospedale toscano non effettuerebbe valutazioni approfondite sui giovanissimi intenzionati ad avviare un percorso di cambio di sesso. "Risulterebbe che ai bambini di età media di 11 anni che vi si recano non venga fornita assistenza psicoterapeutica e psichiatrica - si legge nell’interrogazione protocollata dal senatore forzista - che le valutazioni psicologiche sui bambini avvengano principalmente sulla base di ciò che gli stessi riferiscono e che ai piccoli pazienti vengano iniettate le sostanze bloccanti della pubertà”.

La Triptorelina

Si tratta inoltre di un iter che, secondo le indicazioni dell'Aifa, deve di norma essere accompagnato anche da un percorso di supporto psicologico.

Gasparri teme anche che a Careggi questo percorso di supporto non sia garantito in toto nelle modalità previste, se non praticamente assente. "La triptorelina, autorizzata dall'Agenzia europea del farmaco per uso veterinario, verrebbe somministrata a bambini di 11 anni senza alcuna assistenza psicoterapeutica e psichiatrica”, aveva evidenziato Gasparri, “anche perché in quell'ospedale non c'è un reparto di neuropsichiatria infantile. Non solo: le valutazioni psicologiche dei giovanissimi che arrivano a Careggi per avviare il percorso di cambio di sesso sembrerebbe siano particolarmente superficiali".  Inoltre, aveva continuato il senatore di Forza Italia, “Credo sia necessario che il comitato nazionale di bioetica, che sull’uso della triptorelina si era espresso ormai più di cinque anni fa, torni a formulare una valutazione. In troppi casi bambini che non soffrono di disforia ma chiedono semplicemente di cambiare sesso, sembra che vengano accontentati”. Accuse che hanno fatto discutere nel capoluogo della Toscana, e che la dirigenza dell'ospedale ha respinto al mittente. Sulla questione era intervenuto anche Marco Stella, consigliere regionale di Forza Italia, chiedendo al ministro della Salute Orazio Schillaci proprio l'invio a Careggi di ispettori per capire in primis se i piccoli pazienti siano seguiti o no da psicologi e neuropsichiatri infantili. Dall’ospedale per ora non trapela nulla, le accuse sono molto gravi ma la via scelta sembra essere quella delle sole vie formali in attesa di una risposta concreta dal ministero.

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