Migranti, spinta del Colle: «Dublino è preistoria». Mattarella scuote l'impasse Ue, poi vede Gentiloni

Il presidente della Repubblica parla nel corso di una conferenza stampa insieme al presidente tedesco Steinmeier, a Siracusa

Mattarella: «Clima, energia e migranti le questioni primarie di fronte al mondo e all'Europa»
di Francesco Bechis
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Giovedì 21 Settembre 2023, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 14:02

 Un appello all’Ue per cambiare la normativa sui flussi migratori, «le regole di Dublino sono preistoria». Un monito a chi vuole fermare il boom di sbarchi con «provvedimenti tampone» che nulla possono contro un «fenomeno epocale». Da Siracusa, insieme al presidente della Germania Frank-Walter Steinmeier, Sergio Mattarella scuote l’Europa. 

L’APPELLO

Per fare i conti con il grande esodo del Mediterraneo, dice il Capo dello Stato, servono soluzioni «coraggiose» e soprattutto «europee». Perché «questo non è un problema che un Paese da solo può affrontare, neppure il più grande». Parole che pesano. Specie per il tempismo. La missione all’Onu appena conclusa dalla premier Giorgia Meloni, tornata ieri da New York dopo aver chiesto all’Assemblea generale di unirsi alla «guerra globale ai trafficanti». A Bruxelles, lo stallo sui fondi alla Tunisia e sui negoziati per la riforma del Patto di Dublino che preoccupa l’Italia. Quelle vecchie regole europee, che affidano maggiori oneri agli Stati di primo approdo, sono ormai «preistoria», dice Mattarella in un punto stampa dalla Sicilia con l’ospite tedesco. È un’altra giornata tutta incentrata sulle sfide Ue. Mercoledì l’avvertimento contro «il rigore ottuso» di alcuni vincoli di bilancio europei. Ieri l’emergenza migranti. E in serata, di nuovo il tema dei conti: Mattarella ha infatti ricevuto al Colle il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni.

Una visita in programma, un pegno degli ottimi rapporti personali. E un segnale di vicinanza del Colle al commissario ed ex premier, finito nel mirino di una serie di attacchi incrociati della maggioranza che chiede a Gentiloni un atteggiamento «più collaborativo» nelle tante partite aperte a Bruxelles, dalla trattativa Ita-Lufthansa alla riforma del Patto di Stabilità, di cui si è parlato nel colloquio serale al Quirinale.

In Sicilia, Mattarella offre però una sponda agli sforzi del governo in Ue sul patto dei migranti. Quando spiega che affidarsi alle vecchie regole «è come dire realizziamo la comunicazione in Europa con le carrozze a cavalli». Di più: «Un salto nel Pleistocene, un’altra era zoologica, una cosa fuori dalla realtà». La premier sulla via del ritorno apprezza l’assist. Così anche la Lega di Matteo Salvini che in serata esprime «vivo apprezzamento» per le «parole chiare e inequivocabili» del titolare del Colle. Mattarella da parte sua non entra nelle scelte politiche del governo, come impone il suo ruolo e ci tiene a precisarlo. «Io sono stato sempre attento a non superare i limiti o i confini. Il nostro compito di presidenti è comprendere le esigenze e eventualmente formulare suggerimenti». I “suggerimenti” tuttavia sono chiarissimi. Da un lato l’invito a seguire «una visione del futuro, coraggiosa» quando si cercano soluzioni alla crisi migratoria. Senza affidarsi solo a «provvedimenti tampone, superficiali e approssimativi». Un richiamo indiretto a Palazzo Chigi nei giorni della stretta normativa sui rimpatri dei migranti, pronta a un secondo giro con il Cdm di lunedì. Dall’altro Mattarella sottolinea la natura «globale» della minaccia posta dai «crudeli trafficanti di esseri umani». E rivolge lo sguardo a Bruxelles, il Capo dello Stato, in questo affiancato da Steinmeier che invita l’Ue a «trovare soluzioni che ci consentano di ridurre il numero di arrivi». Il piano in dieci punti annunciato a Lampedusa da Ursula von der Leyen insieme a Meloni offre spunti «interessanti», riprende Mattarella. Steinmeier annuisce, firma un comune appello per aiutare la Libia colpita da una devastante alluvione e lavorare «per la sua pace e la sua stabilità». 

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LA SCOSSA

L’antico rapporto personale tra i due Capi di Stato è il segno «dello spirito collaborativo ai massimi livelli» tra Italia e Germania, assicura Mattarella. Così tentando di accorciare le distanze tra Roma e Berlino in una fase delicata dei rapporti. Intanto la scossa del Colle si è fatta sentire. Solidarietà e legalità possono e devono convivere, è il messaggio su cui insiste Mattarella visitando insieme a Steinmeier i migranti ospiti dell’Impresa sociale “Don Bosco 2000” in provincia di Enna. Storie di integrazione riuscita. «Voglio fare il dentista per regalare a tutti un sorriso», spiega timido Hassan, studente di sedici anni. Il presidente sorride. «Complimenti. Magnifiche intenzioni».
 

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