Matteo Renzi, la lite con Calenda e il piano per Gentiloni alle europee 2024: ecco le mosse dell'ex Rottamatore

Il leader di Italia Viva tenta il colpaccio con l’attuale commissario Ue e nel frattempo prosegue lo scouting in casa di Azione

Matteo Renzi, la lite con Calenda e il piano per Gentiloni alle europee 2024: ecco le mosse dell'ex Rottamatore
di Mario Ajello
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 16:55

Forse Paolo Gentiloni, con cui i rapporti sono migliorati ma non sono al massimo e comunque resta uno del Pd e non appartenente al gruppo liberale l’attuale commissario Ue, o forse qualcun altro ma di fatto Matteo Renzi cerca il top player per le elezioni europee del 2024, il bombe super-riformista da presentare come candidato di Renew Europe alla guida della commissione di Bruxelles al posto di Ursula von der Leyen. Riuscirà il colpaccio all’ex Rottamatore - è finita in rottamazione anche l’alleanza con Carlo Calenda - ora in versione Costruttore? 
Renzi continua a guardare alle elezioni europee del prossimo anno come momento magico per lui e per la sua leadership che non può essere confinata a Italia Viva e restare ferma sulle macerie del tandem scoppiato con Calenda e difficilmente riproponibile. A meno che... A meno che proprio Gentiloni non dica di sì a Renzi e voglia davvero mettersi a guidare la coalizione liberal-riformista che sta a cuore a Matteo. E che dovrebbe aggregare in Italia oltre al suo partito anche molti Azione - ne porterà via altri all’ex amico Carlo - e coinvolgere Più Europa con Emma Bonino di nuovo in campo e attrarre pezzi di Pd o di ex Pd, con Beppe Fioroni che insieme ad altri sta lavorando per la causa. 

Il piano di Matteo Renzi

Non a caso, mentre continua lo scouting in casa di Azione, Renzi rinnova l’invito a «ricostruire un processo unitario» in vista delle Europee e assicura che «non c’è nessun motivo per dividere i gruppi parlamentari nostri e quelli di Carlo», anche se in teoria ora avrebbe i numeri per crearne di autonomi con Italia Viva, mandando Calenda e i suoi nel Gruppo Misto sia alla Camera che al Senato. Ma il leader di Azione chiude la porta: «Con Renzi alle Europee? Ho già dato. Mentre io stavo in giro per le Amministrative a cercare di prendere voti per le liste dove c’erano anche i suoi, Renzi è andato da una parlamentare di Azione e l’ha convinta a passare con lui. Uno che fa una cosa del genere poi ti chiede di andare insieme alle Europee? Io mi attribuisco l’errore. Renzi ha fatto Renzi, io mi sono fidato quando mi ha detto “io guadagno 2 milioni e mezzo con gli arabi, ma faccio un passo indietro”. C’ho creduto, e ho sbagliato a fidarmi». 
Ora siamo arrivati al punto che Carlo e Matteo si evitano nei corridoi di Palazzo Madama e lo scippo di parlamentari e dirigenti di Azione da parte del competitor riserverà altre sorprese.

La guerra dei Rolex tra Totti e Ilary, com’è stato scritto, al confronto sbiadisce. Così come s’ingialliscono, fino a volersi cancellare se si potesse, certe dichiarazioni al miele degli anni passati. «Calenda ha l’intelligenza per ragionare del futuro», diceva il Renzi premier nel 2016, quando lo aveva scelto come ministro dello Sviluppo economico. «Renzi è stato il miglior presidente del Consiglio dai tempi di De Gasperi», assicurava Calenda poco più di un anno fa. E adesso eccoli qui, protagonisti di una delle rotture più pirotecniche della recente storia politica italiana, consumata a colpi di tweet urticanti. Ma mentre litigano uno dei due dice all’altro: dai, ricominciamo dalle Europee. 

Cosa farà Calenda?

Probabilmente, Calenda tornerà ad allearsi con la sinistra, facendo la spalla di centro. Mentre Renzi, appena Berlusconi non ci sarà più, cercherà di prenderne il posto nell’area di mezzo. Intanto, l’obiettivo di Renzi è quello di ingrossare la costola italiana di Renew Europe e Gentiloni come frontman è il sogno che coltiva ma è meno a portata di mano rispetto al fatto, poco eclatante ma strutturale, che stiano cedendo o cederanno molti cuori di Azione alle lusinghe di Matteo e dei suoi emissari nelle Camere (la deputata Naike Gruppioni ha salutato Carlo per scegliere Matteo e non si sente isolata in questo tragitto)  e nei consigli regionali e comunali da Nord a Sud. Ma il focus è su Bruxelles. Il 24 e il 25 maggio a Roma si terrà infatti un importante appuntamento politico organizzato da Renew Europe. E sarà un passaggio  decisivo - come Renzi spiega a tutti - per costruire l’alternativa ai sovranisti e ai populisti a livello comunitario. Specie in questa fase in cui i Popolari guardano all’estrema destra e i socialisti europei puntano sull’aumento delle tasse e sulla svolta a sinistra. «Continuo a pensare - incalza il leader di Italoia Viva - che costruire Renew Europe sia proprio la sfida giusta delle prossime elezioni nel 2024: noi ci proveremo e ci stiamo lavorando ventre a terra». 
E ancora Matteo, nella sua E-news: «Il 10 giugno partiremo con le novità sul partito, con i congressi democratici dal basso, con una diversa e più incisiva organizzazione». Poi la ricerca di alleati, l’allargamento della rete politica  in Italia e all’estero (in Francia c’è Sandro Gozi che lavora per lui) e tutto il resto per arrivare pronti all’appuntamento elettorale di inizio giugno. Con la speranza che Meloni nel frattempo si sia indebolita («Noi offriamo una casa a tutti quelli che non si arrendono al melonismo o allo schleineismo», parola di Matteo) e che si trovi un top player liberal-democratico-riformista-renzista che porti la squadra al successo.

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