Schlein duetta con Bonaccini: «Il Pd? Mai stato così unito». Corsa Ue, le scintille con M5S

La segretaria in Emilia-Romagna con il governatore per lanciare il tour della campagna elettorale

Schlein duetta con Bonaccini: «Il Pd? Mai stato così unito». Corsa Ue, le scintille con M5S
di Andrea Bulleri
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Martedì 14 Maggio 2024, 06:30

ROMA Se sia la quiete prima della tempesta o l’inizio di una nuova – quanto inedita – stagione di concordia a largo del Nazareno, lo dirà il tempo. Sta di fatto però che a vederli così, insieme sul palco e poi a stringere mani l’uno accanto all’altra in tour per quelle che un tempo erano le roccaforti rosse dell’Emilia Romagna, Elly Schlein e Stefano Bonaccini, si fatica a ricordarli avversari alle primarie poco più di un anno fa. Per non parlare dell’escalation di scudisciate andata in scena negli ultimi mesi tra i supporter della segretaria dem e gli esponenti della minoranza bonacciniana: dalla lite sullo stop al terzo mandato alle divisioni sull’abuso d’ufficio, dal tira e molla sulle candidature per Bruxelles fino allo psicodramma durato 24 ore per l’ipotesi del nome di Schlein nel simbolo del Pd.

Tutto perdonato, tutto dimenticato, in nome della campagna elettorale per le Europee. Sepolta ormai da settimane l’ascia di guerra, Schlein e Bonaccini duettano sui palchi di Carpi, Reggio Emilia e Bologna. Lei in campo per tirare la volata al presidente dem, che in terra emiliana (vero serbatoio di voti Pd della circoscrizione Nord-Est) è il capolista e punta a fare incetta di preferenze battendo i competitor. Lui che – dopo la visita al campo di concentramento di Fossoli, luogo simbolo della memoria antifascista nel Modenese – da Carpi ricambia con parole al miele: «Io e Elly siamo qui insieme e saremo insieme. Il Pd non è mai stato unito come in questo momento». E «se siamo uniti noi – assicura il governatore uscente dell’Emilia – vedrete che sarà facile unire anche il centrosinistra». Rilancia Schlein sulla stessa falsariga: «Ci vogliono raccontare divisi, ma si vede che non ci conoscono. Noi preferiamo stare a discutere tutta una notte, se serve, per uscire compatti, perché il nostro avversario sta dall'altra parte».

LA RISALITA
Con loro c’è Nicolas Schmit, il candidato di punta dei socialisti europei per la presidenza della Commissione.

Ma i tasti su cui batte la leader del Nazareno, più che gli equilibri Ue, sono gli stessi che tra dieci giorni che scalderanno il faccia a faccia con Giorgia Meloni. A cominciare dal nodo sanità pubblica. «Il governo la sta smantellando con tagli e privatizzazioni: destra e Meloni portano avanti un disegno per cui si può curare soltanto chi è ricco», va all’attacco la segretaria. Forte dell’approdo in commissione Affari sociali, con le prime audizioni fissate per oggi, della proposta di legge che porta il suo nome: il testo che punta a elevare al 7,5% del pil la spesa per la salute. Obiettivo: «Tagliare le liste d’attesa e assumere medici e personale sanitario». I sondaggi non la preoccupano, anzi la incoraggiano. E poi «guardiamo al calore con cui ci accolgono le persone».

La risalita, lenta ma costante, del resto «è segnalata da tutti gli istituti», sorridono i suoi. E Schlein ha intenzione di battere il ferro finché è caldo, continuando a macinare chilometri su e giù per lo Stivale per toccare cento tappe di qui alle urne dell’8 e 9 giugno. Ieri in Emilia, oggi nel Lazio (Mentana e Monterotondo), domani in Veneto e Friuli (dove tra gli altri appuntamenti è previsto un incontro coi lavoratori dell’Electrolux).

LA PROPOSTA
Intanto però continuano le scintille con l’alleato-rivale Giuseppe Conte. Che parla di una «traiettoria convergente» con il Pd di Schlein. Poi però passa alle bordate: prima accusa i dem di non aver fatto i conti col comunismo. Poi lancia una proposta targata M5S: una legge contro le «candidature-truffa», per impedire a membri del governo e parlamentari in carica di correre a Bruxelles. Tipo Meloni e Schlein. Che dribbla la stoccata: «Noi siamo concentrati sulle nostre proposte. Rilancio con un'altra proposta: quella per il salario minimo».

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