Le Regioni chiedono di non contare tra i ricoveri per Covid chi in ospedale finisce per cause differenti e poi risulta positivo, ma l’Istituto superiore di sanità frena. C’è il timore che sia un modo per evitare il cambio di colore che si basa proprio sul numero di posti letto occupati da pazienti positivi. Molte Regioni rischiano il passaggio a un livello di allerta più alto (arancione o rosso) se prosegue l’aumento dei ricoveri. Le Regioni chiedono anche di semplificare la fine dell’isolamento per un vaccinato con tripla dose positivo e asintomatico: «Liberiamolo dopo cinque giorni senza tampone». L’Istituto superiore di sanità, con una nota ufficiale, è perentorio nel dire no: «La sorveglianza deve contenere i positivi e non solo i casi con sintomatologia più indicativa di Covid-19 (sintomi respiratori, febbre elevata, alterazione gusto e olfatto)».
Cosa sta succedendo? La proposta di riforma della gestione del pacchetto Covid parte dai governatori. «Ci prendiamo 48 ore per completarla, quella che gira è solo la bozza dei tecnici. Bisogna semplificare le procedure per uscire dalla positività, favorire i vaccinati con tre dosi, altrimenti il sistema salta» dice il presidente della commissione sanità della Conferenza delle Regioni, l’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini.
REGOLE
Alessio D’Amato, assessore del Lazio: «Diffondere i dati su base giornaliera o settimanale cambia poco.
CADENZA
Discorso differente è quello della diffusione quotidiana dei dati del numero dei positivi, uno degli argomenti all’ordine del giorno della riunione del Cts, fissata per oggi. Il Comitato è diviso. L’infettivologo Donato Greco ritiene che «sarebbe un’ottima idea». Altri fanno notare che la riduzione dei dati diffusi è sbagliata, bisogna invece puntare su una maggiore chiarezza. Uno dei componenti della prima ora del Cts, Fabio Ciciliano, osserva: «Decidere di cambiare il bollettino in una fase ancora delicata della pandemia è sbagliato, alimenterebbe la sfiducia». Nel governo c’è molta perplessità rispetto a questa svolta. Il Ministero della Salute chiude e ritiene che il bollettino debba restare a cadenza quotidiana.