Vatileaks, Paolo Berlusconi indagato per concussione a Roma

Paolo Berlusconi
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Martedì 1 Dicembre 2015, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 19:42
​Paolo Berlusconi, è indagato dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge la pr Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino. Berlusconi è indagato per concussione: la sua iscrizione è un atto dovuto in base alle carte giunte dalla Procura di Terni sulla compravendita del castello di San Girolamo a Narni.

Anche nei confronti della Chaouqui (ex componente della Commissione della Santa Sede per gli affari economici) i magistrati capitolini contestano il reato di concussione per induzione (lo stesso contestato a Berlusconi) ma al momento vengono presi in considerazione anche altri profili penali come il millantato credito. Negli atti dell'inchiesta umbra sono presenti una serie di telefonate, di cui dà notizia oggi il Corriere della Sera, intercorse tra la pr e Paolo Berlusconi durante le quali la donna avrebbe garantito il suo intervento in relazione ad istanze di rogatorie giunte in Vaticano relative ad affari di Silvio Berlusconi.

«Mai la Signora Chaouqui ha neppur lontanamente parlato con me di asserite rogatorie relative a mio fratello Silvio su presunti conti presso la banca Vaticana, conti ovviamente inesistenti». Lo afferma Paolo Berlusconi in una nota. «Ancora una volta il nostro nome è tirato in ballo senza alcun fondamento», dice in merito alla vicenda Vatileaks.

«In relazione al mio presunto coinvolgimento nella vicenda della signora Francesca Chaouqui - spiega Paolo Berlusconi - voglio precisare» che «quando Il Giornale pubblicò le frasi apparse su un social network attribuite alla Signora Chaouqui, la stessa contattò direttamente il direttore Sallusti asserendo che si trattava di un falso. Per questo motivo Sallusti di sua iniziativa ritenne opportuno mettere in atto ulteriori accertamenti. Io parlai casualmente dell'argomento con il direttore solo posteriormente, a fatti accaduti, e mai interferii nella vicenda».

«Mai la Signora Chaouqui - prosegue Paolo Berlusconi - ha neppur lontanamente parlato con me di asserite rogatorie relative a mio fratello Silvio su presunti conti presso la banca Vaticana, conti ovviamente inesistenti.
Ancora una volta il nostro nome è tirato in ballo senza alcun fondamento su vicende che non mi riguardano e pertanto - conclude - ho già dato incarico ai miei legali di verificare se sussistano le condizioni per perseguire gli autori di tale diffamazione».
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