A dare l'allarme è stata la madre del piccolo, allontanatosi senza che la donna se ne fosse accorta. «La speranza di tutti è che fosse finito nel campo di granoturco al lato della strada - racconta il sindaco di Galliate, Davide Ferrari -. Lo hanno cercato anche lì, ma ben presto si è capito che era finito in acqua». Sul posto, con i carabinieri, i vigili del fuoco, anche con un elicottero, i vigili urbani e una ambulanza. Quando il suo corpo è stato recuperato, nella zona di Romentino, i tentativi di rianimarlo sono stati inutili. «Lungo il diramatore le barriere mancano in diversi punti, ma forse non sarebbero servite. Un bambino di quell'età riesce a infilarsi ovunque...», è il rammarico del primo cittadino, secondo cui «quando un bambino di neppure tre anni muore annegato si tratta di una tragedia che colpisce tutti».
«È una zona in cui passo spesso, non è degradata, è stato un tragico episodio che ha scosso tutti», commenta il sindaco di Romentino Alessio Biondo, che si aggiunge al cordoglio del collega di Galliate.
Quella di oggi non è la prima tragedia del genere dell'estate in Piemonte. Domenica un quattordicenne di origini marocchine è morto per le conseguenze di un malore fra le acque del lago di Viverone, in provincia di Torino. Due cuginetti senegalesi sono invece morti annegati lo scorso 25 giugno nelle acque del lago d'Orta, nella zona di San Maurizio d'Opaglio, di nuovo in provincia di Novara. Erano entrati in acqua per recuperare il pallone con cui stavano giocando in riva al lago. Un passo dopo l'altro sono arrivati in un punto dove non toccavano più il fondo. E sono scomparsi sotto la superficie.
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