Caso Stamina, arrestato Vannoni: continuava all'estero l'attività

Caso Stamina, arrestato Vannoni: continuava all'estero l'attività
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Aprile 2017, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:04

Davide Vannoni è stato fermato dai carabinieri nell'ambito di una nuova inchiesta sul metodo Stamina. È indagato a Torino per associazione per delinquere. Vannoni è accusato di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, truffa aggravata, somministrazione di farmaci non conformi quanto alle attività di trattamento di gravi malattie neurodegenerative.
 
L'inchiesta della Procura di Torino coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal sostituto procuratore AlessandroVannoni, secondo la procura, stava per lasciare l'Italia. La procura della Repubblica, non potendo attendere la decisione sulla richiesta della custodia cautelare inoltrata al Gip, ne ha quindi ordinato il fermo, che è stato eseguito dai Nas.

Nell'ambito dell'inchiesta, che ha portato al fermo di Davide Vannoni, i carabinieri del Nas hanno eseguito alcune perquisizioni nei confronti di Erica Molino, biologa della Stamina Foundation, e di Rosalinda La Barbera, presidente della associazione Prostamina Life, ritenuta dagli inquirenti il veicolo di reclutamento dei malati indirizzati all'estero per essere sottoposti alla contestata metodica.

Vannoni cercava una nuova località estera, dove riprendere l'attività di Stamina per la quale aveva patteggiato una pena ad un anno e dieci mesi, con la condizionale, impegnandosi a rinunciare a qualsiasi iniziativa che gli permettesse di proseguire l'applicazione della controversa terapia. Dalle intercettazioni a cui il padre della metodica è stato sottoposto, dopo che lo scorso luglio si era diffusa la notizia che alcuni pazienti italiani si erano recati in Georgia per effettuare le infusioni, emergono infatti «persistenti e reiterati contatti volti a individuare una nuova località estera ove riprendere l'attività».

In Italia lo stop al metodo era arrivato dalle autorità giudiziarie e sanitarie, con due bocciature da parte di altrettanti comitati scientifici. Questa documentazione ha portato il governo georgiano, lo scorso dicembre, alla decisione di porre fine alle sue attività. Dopo che la procura di Torino aveva avviato l'inchiesta che oggi ha portato al fermo di Vannoni, la vicenda era nuovamente approdata anche sulla rivista scientifica Nature, che aveva lanciato l'allarme sul cosiddetto 'turismo delle staminalì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA