A insospettire i finanzieri, una serie di cartelli stradali che indicavano una struttura ricreativa situata nei pressi del torrente. Da un'ispezione è emerso che il trentanovenne aveva modificato in modo artificiale il percorso del corso d'acqua per creare una piscina. Aveva anche allestito un bar con tanto di barbecue e servizi, e aveva posizionato sui massi alcuni scivoli. Alla vista dei finanzieri, il gestore della struttura ha tentato di fuggire. Una volta raggiunto e fermato, ha confermato di non possedere le autorizzazioni per l'occupazione del suolo demaniale e per l'esercizio di attività di ristorazione e somministrazione bevande.
Gli inquirenti hanno anche scoperto che l'uomo aveva realizzato scavi non autorizzati nell'alveo del torrente, creando un terrapieno impermeabilizzato con teli in plastica. Per i finanzieri, avrebbe creato un bacino artificiale estraneo all'ecosistema e potenzialmente pericoloso in caso di forti precipitazioni, aggravando il rischio idrogeologico in un'area geografica soggetta a fenomeni alluvionali. Il gestore dell'attività abusiva è stato quindi denunciato per deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, invasione dei terreni e abusiva occupazione di spazio demaniale.
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