«Come non comprendere che oggi gruppi estremisti e aggregazioni di ogni genere, che di civile nulla detengono, cercano la distruzione e l'annientamento? Come accettare che l'Unesco, agenzia preposta allo sviluppo della cultura, si esprima in tal modo?».
Eppure «per ben due volte, a distanza di pochi giorni, nonostante chiari segnali d'allarme, il rappresentante italiano ha scelto attraverso l'astensione di rimanere in silenzio». «Illustre Presidente, le scrivo perché gli ebrei italiani restano fiduciosi che dall'alto del suo prestigio il Quirinale possa risvegliare un orientamento di saggezza ed equilibrio, l'unico - conclude Di Segni - che possa rappresentare i sentimenti di tutte le identità e di tutti i cittadini, e affermare i nostri più importanti valori costituzionali».
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