Di Segni scrive a Mattarella: «Voto Unesco ha ferito gli ebrei»

Di Segni scrive a Mattarella: «Voto Unesco ha ferito gli ebrei»
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Venerdì 21 Ottobre 2016, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 17:41
«Gli ebrei italiani, e con loro tutti i cittadini che si riconoscono nel primario valore che è la verità vissuta, che agiscono in buona fede e trasparenza, che credono e accordano la loro fiducia alle massime istituzioni democratiche, sono sconcertati e feriti dal comportamento tenuto in questo mese di ottobre dalla rappresentanza diplomatica italiana all'Unesco». Lo scrive Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, in una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pubblicata sulla Stampa. «Sulla base di una proposta di alcuni Paesi arabi, e con un'alzata di mano di altri che vi hanno aderito, è stata negata l'identità ebraica di Gerusalemme e dei suoi storici luoghi di preghiera e raccolta», sottolinea Di Segni.

«Come non comprendere che oggi gruppi estremisti e aggregazioni di ogni genere, che di civile nulla detengono, cercano la distruzione e l'annientamento? Come accettare che l'Unesco, agenzia preposta allo sviluppo della cultura, si esprima in tal modo?».
Eppure «per ben due volte, a distanza di pochi giorni, nonostante chiari segnali d'allarme, il rappresentante italiano ha scelto attraverso l'astensione di rimanere in silenzio». «Illustre Presidente, le scrivo perché gli ebrei italiani restano fiduciosi che dall'alto del suo prestigio il Quirinale possa risvegliare un orientamento di saggezza ed equilibrio, l'unico - conclude Di Segni - che possa rappresentare i sentimenti di tutte le identità e di tutti i cittadini, e affermare i nostri più importanti valori costituzionali».
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