Genova, inchiesta sul disabile morto: «Ipotesi struttura sovraffollata»

Genova, inchiesta sul disabile morto: «Ipotesi struttura sovraffollata»
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Sabato 20 Gennaio 2018, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 17:12
Nel reparto del don Orione di Genova dove la scorsa notte è morto carbonizzato un paziente disabile di 49 anni erano in turno due infermieri e poco meno di una ventina di ricoverati. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore della procura genovese Francesco Cardona Albini, cercheranno di capire nelle prossime ore se il numero di pazienti non fosse superiore a quanto consentito per legge rispetto alla presenza del personale. Per questo il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti e ha delegato le indagini alla squadra mobile genovese. Gli agenti hanno acquisito tutta la documentazione sanitaria e i protocolli e i piani di lavoro e di organico. Secondo le prime informazioni, un infermiere di turno avrebbe visto il paziente che dormiva e avrebbe continuato il suo giro di controllo. Dopo poco però sarebbe scattato l'allarme antincendio dal lato dei bagni del reparto.
Per gli investigatori l'uomo, che soffriva di epilessia oltre che di disturbi psichici, era andato in bagno a fumare ma si sarebbe sentito male: la sigaretta gli sarebbe caduta addosso bruciando in un istante la tuta acrilica che indossava.


«Noi siamo più che tranquilli. La magistratura sta giustamente facendo il suo lavoro. Abbiamo tutte le autorizzazioni e il numero dei pazienti e del personale è in regola», ha commentato don Alessandro D'Acunto, responsabile dell'istituto Don Orione: «Anche l'impianto antincendio ha funzionato subito. Purtroppo - ha aggiunto - per questi pazienti la sigaretta è l'unica consolazione, l'unico momento di evasione. Ma gli infermieri avevano fatto il giro dieci minuti prima ed era tutto a posto. Non appena è scattato l'allarme sono intervenuti ma non c'è stato nulla da fare».
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