Fortuna, le frasi choc dell'amichetta: «Caputo zozzo, deve pagare»

Fortuna, le frasi choc dell'amichetta: «Caputo zozzo, deve pagare»
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Venerdì 9 Dicembre 2016, 15:51 - Ultimo aggiornamento: 16:21

«Vorrei che tutto si risolva», «Raimondo Caputo è un zozzo» e «deve pagare per quello che ha fatto». Sono alcune frasi che l'amichetta del cuore di Fortuna Loffredo, la bimba uccisa il 24 giugno del 2014, nel parco IACP di Caivano (Napoli), ha scritto nella lettera che lei stessa lesse alla psicologa Rosa Cappelluccio, che oggi è stata ascoltata nell'ambito della quarta udienza del processo sull'omicidio di Fortuna, detta Chicca.

La missiva è stata letta alla consulente, e ad altre persone, nella casa famiglia di Afragola (Napoli) dove la bimba, con le sue due sorelline, era stata trasferita per allontanarla dalle pressioni familiari esercitate, sostengono gli inquirenti, per mascherare la verità sulla tragedia. 
 

 


LA PSICOLOGA IN LACRIME: "VERITÀ NEI DISEGNI DELLA BIMBA" È nei disegni, e non nelle parole, che non poteva pronunciare «perché condizionata dalla famiglia», la verità su Fortuna Loffredo, la bimba lanciata nel vuoto, il 24 giugno del 2014, dall'ottavo piano del palazzo dove abitava, nel parco IACP di Caivano (Napoli). Emerge dell'interrogatorio reso oggi - tra pause di commozione e qualche lacrima - dalla psicologa Rosa Cappelluccio (che ha affiancato gli inquirenti durante le indagini), nella quarta udienza del processo sull'omicidio di Fortuna, in corso nell'aula 116 del Tribunale di Napoli.

La psicologa parla degli incontri avuti con le figlie di Marianna Fabozzi, imputata con Raimondo Caputo nel procedimento penale sulla morte della bambina. Una delle bimbe, amichetta del cuore di Fortuna, venne ascoltata il giorno stesso della tragedia nella caserma dei carabinieri di Casoria. Lì disegnò Fortuna, che ballava, in presenza di un adulto, e poi una tomba, benché poco prima avesse riferito di non sapere la sorte subita dalla sua amica. Anche nei disegni che farà successivamente emerge il disagio.

Disagio, in particolare, che si manifesta quando raffigura occhi grandi, senza pupille, che secondo la psicologa denotano un vissuto sessuale inconfessabile. Raccapriccianti i particolari che la psicologa riferisce appresi dalle figlie della Fabozzi, durante gli incontri protetti, riguardo i luoghi, le modalità e le circostanze sia delle violenze sessuali che dei momenti antecedenti la morte di Fortuna. Giochi sessuali ma anche minacce quando, secondo quanto riferì la bambina, Raimondo Caputo le disse che le avrebbe fatto fare la stessa fine di Chicca. 
 

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