La bambina, intanto, viene dichiarata fuori pericolo dai medici dell'ospedale pediatrico Gaslini al termine di una lunga e delicata operazione chirurgica. Sulle cause di quanto accaduto c'è ancora mistero. Il padre, sentito dalla mobile e dal pm Marcello Maresca, ha detto che la figlia è rimasta ferita mentre lui litigava con un uomo a un distributore di benzina in via Teglia, dove però non sarebbero state trovate tracce di sangue. La sua versione presenta alcune lacune e contraddizioni ma nei suoi confronti non sono stati presi finora provvedimenti. Agli inquirenti ha detto che la figlia ferita è arrivata oggi a Genova dalla Spagna a bordo dell'auto di un amico: «Mia moglie vive in Ecuador», ha spiegato. Il quarantenne però non è riuscito a spiegare perchè la ragazzina sarebbe stata portata a Teglia, come lui ha detto, nella periferia a ponente di Genova, e non a Lavagna, nel levante, dove lui vive.
Da verificare anche la descrizione dell'accoltellatore, definito genericamente «un africano, forse marocchino».
Non chiari i motivi della presunta lite. Da chiarire ancora perchè la figlia ferita sia stata trasportata portata in ospedale, a quanto pare a bordo dell'auto di un amico, qualche ore dopo il ferimento: «Mi sono accorto solo a casa che perdeva sangue», avrebbe detto il padre. Infine, appare incongruente che la ragazzina, alta 1 metro e 50 centimetri, presenti ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante il suo aggressore sia stato descritto come un uomo alto 1 metro e 80 centimetri.
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