Tesoro della famiglia Angiolillo: rubini, zaffiri e smeraldi tornano in Italia

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Venerdì 20 Dicembre 2013, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 09:57
CAMPOBASSO - In Molise, da oggi nel caveau della Banca d'Italia di Campobasso, una coppia di orecchini con rubini, zaffiri e smeraldi, e un girocollo d'oro con incastonato un rubino cabochon, sangue di piccione, della collezione privata di Renato Angiolillo, fondatore del quotidiano «Il Tempo», è al centro, insieme ad altri, di una disputa legale intentata dagli eredi dell'editore per la quale la Procura di Campobasso indaga da circa tre anni, dopo una denuncia per appropriazione indebita presentata dal legale della famiglia, Luigi Iosa. A marzo, i gioielli erano stati rintracciati in una casa di Montecarlo riconducibile a Oreste Bianchi Milella, figlio di primo letto di Maria Girani Angiolillo (regina dei salotti romani e seconda moglie di Renato). Oreste Bianchi Milella è indagato nell'inchiesta della procura molisana per appropriazione indebita.



I due gioielli rientrati oggi in Italia hanno un valore di alcuni milioni di euro.
Pochi comunque rispetto ai 39 milioni di dollari, pagati a New York da uno anonimo acquirente entrato in possesso del 'Pink Diamond, diamante rosa da 34 carati ritenuto dagli inquirenti il pezzo forte del tesoro. A portare gli investigatori di Campobasso nel principato di Monaco erano state le intercettazioni telefoniche. Mettendo insieme una serie di elementi i carabinieri e il magistrato sono riusciti a ricostruire il percorso fatto dai preziosi fino ad arrivare a Montecarlo.