Livorno, una catastrofe annunciata: scaricabarile sull'allerta, e il Colle striglia i politici

Livorno, una catastrofe annunciata: scaricabarile sull'allerta, e il Colle striglia i politici
di Paolo Cacace e Mauro Evangelisti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 11 Settembre 2017, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 17:11

Livorno conta i morti, 250 millimetri di pioggia in due ore hanno messo in ginocchio la città. Nel tardo pomeriggio, però, quando ricomincia a piovere, mentre la procura annuncia di avere aperto un'inchiesta, si parla di responsabilità: il Comune governato dal Movimento 5 Stelle chiede perché la Regione non abbia emanato l'allerta massima, quella di codice rosso, e la Regione Toscana, feudo Pd, replica dicendo che la sottovalutazione è responsabilità del Comune.

IL QUIRINALE
In serata arriva la nota del Quirinale, in cui si fa capire che in questo momento sono inutili le polemiche politiche. Spiega il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Questa calamità provocata da straordinario maltempo, dovrà sollecitare al più presto nel mondo politico una riflessione, seria e approfondita, sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere efficacemente il nostro territorio».

È vero, il clima che sta cambiando, dalla Toscana alla Florida, sta rendendo sempre meno eccezionali eventi straordinari come quello di Livorno, dove in due ore è piovuto quanto in tutto il 2017.

Ma perché il Comune di Livorno non ha avvertito i cittadini, visto che l'allerta era stata diffusa dalla protezione civile regionale già venerdì alle 14? Perché non sono stati inviati gli sms ai livornesi per invitarli a mettersi in salvo? Nogarin ripete: «Io non voglio fare polemiche, ma se avessero diffuso l'allerta di codice rosso, allora ci saremmo mossi diversamente. E poi ci sono anche le responsabilità di chi avrebbe dovuto pulire i canali e i fossi. La competenza è della Regione e dei consorzi. Gentiloni non mi ha chiamato, ha parlato con il governatore della Toscana Rossi. I sindaci servono solo per scaricare loro le colpe». Enrico Rossi qualche minuto prima aveva fatto capire che gli errori, se ce ne sono stati, sono del Comune di Livorno. «Abbiamo anche fatto dei corsi ai sindaci per spiegare loro cos'è un codice rosso, cosa un codice arancione. Cambiano solo le dimensioni dell'area interessata». Anche il responsabile della protezione civile regionale della Toscana, Riccardo Gadda, insiste: «Con l'allerta di codice rosso non sarebbe cambiato nulla, le procedure da mettere in campo per i comuni coinvolti sono sostanzialmente le stesse. La decisione spetta al Comune».

IL TESTO
Il testo della nota della Regione Toscana che venerdì diffondeva l'allerta arancione è dettagliato: parlava espressamente di possibilità di frane superficiali e colate di fango, «aperture di voragini per fenomeni di erosione», «innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua minori», «allagamenti di locali interrati e di quelli posti a piano terreno». Sembra la fotografia di quello che è avvenuto, tra le due e l'alba di ieri a Livorno. La famiglia morta in via Nazario Sauro abitava nel piano interrato di una bella palazzina: ecco, viene da pensare che l'allerta via sms avrebbe potuto consigliare di spostarsi prudenzialmente al piano rialzato.

LA REPLICA
«Facile con il senno di poi - ribatte Nogarin - Io so solo che di allerta arancioni ne riceviamo decine all'anno, l'ultimo la settimana scorsa, ma alla fine neppure ha piovuto. In Liguria hanno dato l'allerta di codice rosso e non è successo quasi nulla. Io so solo che sabato notte ho ricevuto l'sms dal dirigente della protezione civile del Comune che mi informava che sulla base dell'allerta arancione erano state prese tutte le contromisure». Colpa de dirigente? «Ma no, io dico che è proprio sbagliato adesso parlare di responsabilità, cercare il colpevole. Bisogna capire che il clima è cambiato, che eventi eccezionali come quello di stanotte, purtroppo stanno diventando sempre più frequenti. E allora dobbiamo ripensare la prevenzione».