Due le critiche principali alla campagna, che ha slogan come 'Sbrigati, non aspettare la cicognà o 'La fertilità è un bene comunè. Da una parte si afferma che il problema principale che ostacola la maternità è di tipo economico, dall'altra si accusano gli slogan di colpevolizzare le donne che, per volontà o per altri problemi, non hanno fatto figli, una retorica che richiama secondo alcuni quella fascista. «In un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra - scrive ad esempio Saviano - dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro».
La campagna non è piaciuta? Ne facciamo una nuova», è stata la replica del ministro della Salute Beatrice Lorenzin su Twitter a critiche e polemiche sulla campagna. « Fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la salute degli italiani», ha aggiunto il ministro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA