Lega, oggi la notifica della confisca dei 48 milioni di euro

Lega, oggi la notifica della confisca dei 48 milioni di euro
di Claudia Guasco
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Lunedì 18 Settembre 2017, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 19:13
Dal palco di Pontida, Matteo Salvini ha dato la carica ai militanti della Lega: "Reagiremo. Abbiamo un programma di governo ambizioso, ce la faremo. Hanno svuotato le nostre tasche, ma preferisco avere pochi soldi e tante idee piuttosto che tanti soldi e poche idee come Renzi e i compagni della sinistra. A loro lascio i milioni, le cooperative, le banche e i palazzi, noi chiediamo aiuto agli italiani. Senza nemmeno un foglio di carta i giudici sono entrati in casa nostra e ci hanno portato via tutto".

"MANOVRA POLITICA"
E oggi quel pezzo di carta, ovvero la notifica della confisca di 48 milioni di euro dalle casse di via Bellerio per effetto della condanna a due anni e mezzo di carcere per Umberto Bossi e a quattro anni e dieci mesi per il suo storico tesoriere Francesco Belsito riconosciuti colpevoli nel processo genovese sulla truffa da 56 milioni di euro ai danni dello Stato, verrà consegnato al segretario padano. Una semplice formalità tecnica: il tribunale ligure sostiene che la notifica è avvenuta, Salvini afferma di non avere ricevuto ancora nulla. Oggi, con l'atto ufficiale, la Lega dovrà decidere come agire. Il Consiglio federale si riunirà alle cinque del pomeriggio in via Bellerio e i vertici del partito stabiliranno le contromosse: la scorsa settimana il leader ha avuto una lunga riunione con gli avvocati del partito, durante la quale è emerso l'intendimento di un ricorso che punti al dissequestro, "contando sul fatto che alla fine dei gradi di giudizio saranno assolti tutti". Per Salvini quella dei giudici di Genova è una "manovra politica" messa a punto per "bloccare l’attività di un partito” e ha annunciato: "Ci appelleremo al Tribunale del riesame contro quello che è un evidente attacco politico, volto a eliminare la Lega dalla scena”. L’iniziativa, ha spiegato qualche giorno fa, sarà sottoscritta anche “dalle decine e centinaia di cittadini che hanno donato soldi alla Lega. Non sarà un ricorso di un singolo ma di un popolo”.

"NESSUN ATTENTATO"
I magistrati attaccati da Salvini mettono tuttavia in chiaro che nei confronti del Carroccio non c'è alcun compotto sovversivo. "Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti. Ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione, anzi è stata intrapresa una azione a tutela del Parlamento", ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi all'indomani del sequestro. "Camera e Senato si sono costituiti parte civile nel processo per avere risarcito un danno derivante dalla erogazione di contribuiti che non dovevano essere dati perché fondati su bilanci non corretti". Ha aggiunto Cozzi: "Noi abbiamo agito a tutela del Parlamento. E i processi che questo ufficio manda avanti dimostrano che non si guarda in faccia a nessuno e, tantomeno, a nessun colore politico". I giudici del tribunale genovese che hanno accolto la richiesta della procura sulla confisca hanno scritto: "E' pacifico che la Lega Nord abbia percepito il profitto dei reati commessi dai suoi rappresentanti Bossi e Belsito, con il concorso di Aldovisi Turci e Sanavio (ex revisori contabili del Carroccio)" e che tale profitto, costituito da somme erogate come rimborso elettorale, "sia costituito da bene fungibile e aggredibile indipendentemente dalla prova del nesso pertinenziale diretto con il reato".

Inoltre, "considerando da un lato l'entità rilevante della somma oggetto di confisca, e quindi del presente provvedimento di sequestro, e dall'altro la diminuzione delle entrate e il depauperamento del patrimonio del movimento, documentato dalle stesse difese, si ritiene a ogni buon conto esistente anche il requisito del periculum in mora", cioè il rischio che "un ritardo nell'attuazione del sequestro possa di fatto compromettere il recupero delle somme".
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