Libia ferma in mare 800 migranti e li riporta sulla terraferma. Lampedusa, trasbordo di profughi da nave Msf a Guardia costiera

Libia ferma in mare 800 migranti e li riporta sulla terraferma. Lampedusa, trasbordo di profughi da nave Msf a Guardia costiera
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Domenica 6 Agosto 2017, 01:22 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Oltre ottocento migranti recuperati dalla guardia costiera libica a poche miglia da dove le loro carrette erano salpate: salvati e riportati indietro. Tutto questo in una giornata invece tranquilla per le navi militari italiane e quelle delle Ong che pattugliano le acque internazionali: in serata veniva segnalata una sola operazione di soccorso in favore di un gommone con circa 130 persone a bordo.

È un'inversione di tendenza significativa quella che si è registrata nelle ultime ore sulla rotta Libia-Italia: «Si tratta solo di capire se è un caso o se le intese tra i due paesi per stroncare il traffico di esseri umani cominciano a produrre risultati concreti», dice una fonte che conosce bene il dossier migranti. Il portavoce della Marina militare libica, Ayoub Qassem, usa la forma di un comunicato ufficiale per spiegare che la guardia costiera libica ha «recuperato e salvato» 826 migranti in due diverse operazioni a nord di Sabrata. I migranti tra cui anche bambini (di nazionalità libica, marocchina, tunisina, algerina, sudanese, siriana e di Paesi subshariani) erano a bordo di tre gommoni e due barche di legno. Intercettati a qualche miglio dalla costa sono stati riportati sulla terraferma e affidati all'organismo che si occupa della lotta alla migrazione clandestina e ai trafficanti di esseri umani. Più nel dettaglio, secondo quanto si è appreso da altre fonti, degli 826 migranti, 464 sono stati recuperati dalla guardia costiera di Zawia, che ha bloccato i due barconi, mentre gli altri sono stati fermati dai militari di Sabrata, che si sono occupati dei gommoni.

Dunque, due località da dove nei giorni e nei mesi scorsi le carrette partivano indisturbate a decine, diventano ora dei presidi anti-scafisti. Significativo, in particolare, è il caso di Zawia, la cui guardia costiera è in assoluto la più attiva nel contrasto al traffico di migranti. A capo di questo distaccamento vi è un personaggio controverso: il giovane tenente Abdulrahman Milad, detto Bijia, rampollo di una delle tribù che controllano quell'area. Anche i media si sono occupati di lui per i metodi «sbrigativi» usati con i migranti e per le sospette collusioni con i trafficanti.

C'è anche chi lo ha indicato come il boss della tratta di esseri umani in quella zona della Libia, ed ora è proprio il suo distaccamento quello più incisivo nell'azione di contrasto. Intanto continua senza scossoni e dovrebbe concludersi in un paio di giorni la ricognizione del pattugliatore Comandante Borsini preparatoria alla missione di supporto - tecnico, logistico, operativo e di addestramento - dell'Italia alla Marina e alla Guardia costiera libiche. Una fregata e un pattugliatore della Marina sono pronte, si aspetta solo il disco verde finale di Tripoli. Che non dovrebbe tardare. Il portavoce della Marina Qassem, in un'intervista, ha sottolineato l'importanza di questo intervento «per aumentare le nostre capacità tecniche» e, in definitiva, per «difendere la nostra sovranità». E a chi critica l'intervento italiano (come il generale Khalifa Haftar) proprio perchè, al contrario, quella sovranità verrebbe così compromessa, invita a mandare degli «osservatori civili» sulle navi «per verificare di persona». Infine, l'Onu. Il nuovo rappresentante speciale per la Libia, Ghassan Salamé, ha svolto oggi la sua prima visita a Tripoli dove ha incontrato il premier Fayez al Sarraj. Martedì prossimo, alla Farnesina, vedrà il ministro Alfano.

LAMPEDUSA
Intanto sono giunti a Lampedusa i 127 migranti che erano a bordo della nave Prudence di Medici senza frontiere. A portarli nell'isola - dopo un trasbordo dalla stessa nave - due imbarcazioni della Guardia Costiera classe 300 uscite a 33 miglia dall'isola fuori dalle acque territoriali. La nave di Msf non è dunque mai arrivata a Lampedusa, secondo quanto si apprende al Viminale, come prevede il codice di regolamentazione delle ong voluto dal ministro Minniti secondo cui le organizzazioni che non lo sottoscrivono sono fuori del sistema di soccorsi.  Come previsto dal codice di condotta e nel rispetto delle convenzioni internazionali, sono uscite dal porto di Lampedusa due motovedette della Guardia Costiera che hanno intercettato la Vos Prudence di Msf a 33 miglia a sud dell'isola. Qui è avvenuto il trasbordo dei migranti in condizioni di sicurezza.

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