Risultato: 85 tonnellate di olive tirate letteralmente a lucido sequestrate in Puglia dal Corpo Forestale dello Stato che dopo una serie di controlli ha denunciato 19 imprenditori pugliesi. L’accusa: commercio di sostanze alimentari nocive e produzione di alimenti con aggiunta di additivi chimici non autorizzati. Gli autori dell’illecito per riverniciare con un verde intenso e uniforme la loro fonte di reddito usavano non solo la clorofilla ramata, noto come colorante E141 (vietato) ma anche, cosa ancor più grave, il solfato di rame, assai nocivo per la salute. La sostanza solitamente impiegata nei pesticidi può portare nausea, vomito, dolori addominali, e in alcuni casi anche alla morte.
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