Onu, il Consiglio di sicurezza: «Va difeso il patrimonio culturale dei paesi in guerra»

La distruzione dei monumenti a Palmira ad opera dell'Isis
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Venerdì 24 Marzo 2017, 22:26 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 11:59
Una risoluzione «storica» e «un grande successo italiano» alla vigilia del G7 Cultura di Firenze del 30 e 31 marzo. Su proposta di Italia e Francia, il Consiglio di Sicurezza dell' Onu ha approvato all'unanimità la prima risoluzione che affronta in modo organico la difesa del patrimonio culturale dell'umanità minacciato da guerre e gruppi
terroristi come l'Isis.
«Si condanna la distruzione di beni culturali, luoghi di culto e manufatti così come il saccheggio e il contrabbando di opere provenienti da siti archeologici, musei, biblioteche e archivi in zone di guerra».

«La protezione del patrimonio culturale è tradizionalmente uno dei pilastri della politica estera italiana», ha detto il
sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola parlando in Consiglio subito dopo il «voto storico» su un testo maturato in ambito «Mediterraneo e mediorientale». Amendola ha citato un obbligo «non solo morale, ma anche un imperativo per la sicurezza mondiale», ricordando che la vocazione dell'Italia in difesa della storia del mondo ha le sue radici nella storia del nostro Paese e nel fatto che l'Italia ospita il più alto numero di siti Unesco sul proprio territorio.

Alla riunione ha partecipato il comandante del nucleo deicarabinieri impegnato nella tutela del patrimonio culturale,
Generale Fabrizio Parrulli. La speciale unità dell'Arma, un modello di eccellenza italiana riconosciuta a livello mondiale, sta lavorando con l'Unesco alla definizione di un accordo che consenta il dispiegamento all'estero sotto bandiere Onu della task force Unite4Heritage. I cosiddetti «caschi blu della cultura» sono già entrati in azione dopo gli ultimi terremoti che hanno colpito l'Italia - ha spiegato il generale - e il protocollo d'intesa in dirittura di arrivo ne permetterà l'impegno internazionale.

La risoluzione ha ricevuto una settantina di sponsorizzazioni. Un «grande successo italiano», l'ha definita il ministro di Beni culturali e turismo Dario Franceschini, mentre a New York la Direttrice Generale dell'Unesco Irina
Bokova ha reso omaggio alla leadership italo-francese.

Il testo adottato «deplora e condanna» la distruzione e il saccheggio di siti archeologici, musei, archivi, biblioteche, il
contrabbando di reperti attraverso il quale si finanzia il terrorismo internazionale e accoglie la richiesta di prevedere,
quando richiesto, una componente culturale in seno alle missioni Onu di peacekeeping.
«Stiamo facendo un investimento nel futuro», ha spiegato dopo il voto Amendola ai giornalisti che gli chiedevano l'entità delle risorse necessarie a tradurre la risoluzione in realtà, perché «quel che impegniamo oggi difendendo il patrimonio di Paesi come Siria, Mali, Iraq, lo risparmieremo in un domani in termini di aiuto allo sviluppo».

 
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