Italiana strangolata in Brasile, spacciatore confessa: «Aveva rifiutato di baciarmi»

Italiana strangolata in Brasile, spacciatore confessa: «Aveva rifiutato di baciarmi»
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Giovedì 24 Novembre 2016, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 08:44

Ha confessato l'uomo arrestato ieri per l'omicidio di Pamela Canzonieri, l'italiana trovata morta lo scorso 17 novembre a Morro de Sao Paulo, nello Stato di Bahia, in Brasile: Antonio Patricio dos Santos, meglio conosciuto come "Fabricio", ha ammesso di aver ucciso la 39enne di Ragusa dopo averla abbordata per strada e accompagnata fino a casa. È qui infatti che gli agenti hanno poi trovato il cadavere, dopo aver ricevuto una telefonata anonima.
 

 

Ancora non del tutto chiaro il movente, anche se, in base ad indiscrezioni emerse durante l'ennesimo interrogatorio cui è stato sottoposto il killer, a scatenare la sua furia sarebbe stato il rifiuto a baciarlo da parte della donna. L'assassino - riferiscono gli inquirenti del commissariato territoriale di Cairu - era vicino di casa della vittima ed ha precedenti per traffico di stupefacenti. «Durante la confessione ha spiegato di aver usato abbastanza cocaina prima di vedersi con l'italiana e di non ricordarsi molto bene dei dettagli», ha detto il commissario responsabile per il caso, Argimaria Soares Freitas. Su dos Santos - è stato reso noto - pendeva un altro mandato di arresto emesso dalla giurisdizione territoriale di Valenca. Da tempo infatti l'accusato era dedito allo spaccio nella zona. «Nel corso dell'interrogatorio ci siamo resi conto che, dopo l'esperienza in carcere, era diventato più aggressivo», ha aggiunto il commissario Freitas.

Determinante per la risoluzione del giallo è stato anche il contributo della polizia italiana, hanno sottolineato le forze dell'ordine brasiliane. Le indagini della polizia civile di Salvador de Bahia, che ha competenza pure sulle unità di polizia dei territori interni, come Valença e Morro de São Paulo, si sono indirizzate da subito sulla vita privata e sugli avventori del locale dove lavorava Pamela. Il campo si è ristretto anche grazie al lavoro dell'ufficiale di collegamento italiano del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) della Criminalpol, di stanza a Rio de Janeiro, che ha partecipato a tutte le attività. Intanto la salma è ancora ferma a Salvador e non è partita per l'Italia, dove era attesa per oggi. I funerali di Pamela sono così inevitabilmente slittati alla prossima settimana. I familiari restano chiusi nel loro silenzio. Ieri hanno partecipato alla fiaccolata organizzata dagli amici della ragazza e che ha visto più di 500 persone scendere in piazza a Ragusa. La madre della vittima ha avuto solo la forza per dire: «Grazie a tutti di cuore».

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