Ha rischiato davvero di restare anche lei sotto la valanga. «Devo ringraziare mio padre, è stato lui a convincermi a non partire. Ci tenevo ad andare a Rigopiano, è una Spa bellissima e Del Rosso è un padrone di casa formidabile, sarebbe venuto lui a prendermi con la jeep, come faceva spesso con i suoi clienti, visto che raggiungere Rigopiano non è facile. Per la verità anche lui martedì sera mi aveva mandato un sms scoraggiandomi: “Non ti chiamo, l’Abruzzo viene messo a dura prova”. Stanotte sono andato a dormire alle quattro e poi ho sognato Roberto che mi diceva: tutto ok». Non vi siete più sentiti dopo il suo sms? «Ho provato a parlargli tutta la notte, ma senza risultato».
Che succederà ora della sua nuova casa? «È l’ultima cosa a cui penso.
Qui siamo davvero in ginocchio. Siamo stati davvero messi alla prova. Non solo il terremoto. È caduta una neve pazzesca. In pianura, vicino al mare, la pioggia fortissima ha fatto esondare i fiumi. Le spiagge sono state mangiate dal mare. Ci sono posti dove la corrente elettrica manca da tre giorni. Abbiamo bisogno di aiuto e voglio fare un appello». Mi dica. «Non bastano più i volontari, la protezione civile, i vigili del fuoco. Ci vuole l’Esercito per liberare urgentemente le persone rimaste isolate».
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