Il sospetto degli inquirenti è invece che la «M.» affiancata alla parola «incontro» sia stata scritta dall’imprenditore per indicare un appuntamento con l’amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni. L'ad, dopo avere rivelato ai pm napoletani le sue "fonti" sull’inchiesta che riguarda un appalto di 2,7 miliardi di euro, aveva anche riferito di avere subito pressioni sulla commessa in questione, e che Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze illecite, lo aveva incontrato per annunciargli la telefonata di un amico che partecipava alla gara. Si trattava dell’imprenditore Carlo Russo, che avrebbe poi effettivamente chiamato Marroni suggerendogli di promuovere l’azienda di Romeo. La procura, al momento, non intenderebbe sentire Marroni, mentre l’ad di Consip si è rifiutato di essere interrogato dai legali di Renzi senior nel corso delle indagini difensive.
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