I carabinieri li hanno identificati a partire dalle foto che i 2 avevano apposto sui documenti falsi e hanno cominciato da subito a seguire i loro movimenti accertando il coinvolgimento nella commissione di tre furti, due a Capodimonte e uno a Salerno.
Dopo il furto delle vetture i due le parcheggiavano nei pressi delle loro abitazioni e aspettavano qualche giorno per verificare se le vetture avessero qualche sistema di localizzazione nascosto e qualcuno fosse in grado di rintracciarle. Se nessuno andava a cercarle le destinavano allo smontaggio e alla vendita dei pezzi sul mercato illegale dei ricambi o al cosiddetto «pezzotto». Gli arrestati sono stati tradotti nella casa circondariale di poggioreale
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