Del Grande: «Grazie a tutti quelli che si sono mobilitati per me. Ankara liberi tutti i giornalisti»

Del Grande: «Grazie a tutti quelli che si sono mobilitati per me. Ankara liberi tutti i giornalisti»
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Martedì 25 Aprile 2017, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 12:42

«Voglio esprimere il mio ringraziamento a tutti quelli che si sono mobilitati per me, che mi hanno dato forza in quei giorni. Ero in isolamento ma sapere che fuori c'era chi, a livello istituzionale e anche in piazza spingeva per la mia liberazione mi dava forza». Così Gabriele Del Grande incontrando i giornalisti della stampa estera a Roma.

«Faccio appello (alla Turchia, ndr) perché liberi tutti i giornalisti - ha aggiunto - Non è accettabile essere incriminati per il lavoro che si svolge». Il pubblico «deve sapere» cosa succede nel mondo. 

«Siamo stati fermati a Rihanli, lungo il confine tra Turchia e Siria - ha poi raccontato - in uno dei ristoranti più buoni della città. Si sono presentati otto agenti in borghese che ci hanno mostrato un distintivo, e poi portato in commissariato. Non avevo alcuna intenzione di andare in Siria, il mio lavoro in Turchia era di ricerca, per scrivere un libro», ha sottolineato.

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