Ucciso il killer di Barcellona, la polizia: «E' l'autista della strage»

Ucciso il killer di Barcellona, la polizia: «E' l'autista della strage»
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Lunedì 21 Agosto 2017, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 11:13

Il killer di Barcellona è stato a ucciso verso le 16 dai Mossos d'Esquadra in un vigneto a Subirats in Catalogna, riporta La Vanguardia. Younes Abouyaaqoub, 22 anni, è sospettato dalla Polizia di essere l'uomo al volante del furgone che ha seminato la morte sulla Rambla. Secondo le autorità, con la morte del giovane tutti i 12 componenti della cellula terroristica sono morti e in arresto.

Secondo i media spagnoli, il killer, segnalato alla polizia da un'anziana nei pressi di un distributore di carburante nel paesino in collina a 50 chilometri a ovest di di Barcellona, aveva una finta cintura esplosiva e ha urlato “Allahu Akbar prima di cadere al suolo, colpito dai proiettili degli agenti mentre fuggiva in un vigneto.

La passante ha chiesto a quello sconosciuto che cosa stesse facendo in paese e, alla sua fuga, ha avvisato la polizia.

A portare la polizia sulla pista del fuggitivo potrebbero essere state anche le informazioni ricavate dal ferito nell'esplosione di Alcanar costata la vita a due terroristi.

Nellla piccola Subirats, 2.500 abitanti che si conoscono tutti fra di loro, subito circondato da un imponente cordone di sicurezza, è arrivato anche un robot che ha accertare che la cintura era fasulla come quelle indossate dai cinque terroristi ucciso a Cambrils giovedì notte, a poche dalla strage di Barcellona.


(Foto Mauro Evangelisti)

Stamani erano state pubblicate dai media spagnoli le prime immagini di Younes Abouyaaqoub in fuga dopo la strage sulla Rambla. El Pais online presenta tre foto del jihadista mentre si allontana dal luogo dell'attentato a piedi, con gli occhiali da sole, attraverso il mercato de La Boqueria, vicino al punto dove il furgone della strage si è schiantato contro un'edicola dopo avere travolto la folla, facendo 14 morti e 134 feriti. Le autorità, attraverso i media e il social network avevano invitato la popolazione spagnola a rendersi utili nelle ricerche.

Il giovane sarebbe poi uscito dall'ingresso posteriore dirigendosi, a passo sostenuto ma senza correre per non dare nell'occhio, verso la zona universitaria dove poi avrebbe aggredito e accoltellato a morte Pau Perez, la 15esima vittima dell'attacco, per rubargli l'auto.
 



La polizia catalana ha trasferito questa mattina in ambulanza da Tortosa a Barcellona Mohamed Houli Chemlal, 21 anni, l'unico sopravvissuto nell'esplosione della base operativa della cellula jihadista ad Alcanar, vicino a Tarragona. Il giovane, ferito nell'esplosione provocata probabilmente da un errore nella manipolazione degli esplosivi da parte di un membro della cellula, è in arresto. Fra le macerie del covo della cellula gli inquirenti hanno individuato i resti biologici di tre persone, una delle quali - ha confermato nel pomeriggio il capo della polizia - è l'imam di Ripoll Abdelbaki es Satty, sospettato di essere l'indottrinatore e il leader del gruppo.

La polizia catalana si era anche coordinata con le polizie europee. Un mandato di cattura è stato trasmesso alle autorità degli altri paesi europei. 

L'Audi A3 utilizzata per l'attacco terroristico a Cambrils era stata fotografata da un autovelox, nella regione parigina dell'Ile-de-France, circa una settimana prima degli attentati. Rende noto invece Le Parisien, sottolineando
che «secondo fonti concordanti, al momento le indagini non hanno stabilito nessun legame operativo con la Francia». «Potrebbe trattarsi di un semplice transito su un tragitto più lungo» scrive il quotidiano. L'informazione proviene dalla cooperazione tra forze dell'ordine organizzata «a livello europeo per identificare eventuali complici» afferma il giornale parigino. Bfmtv ha affermato che la macchina è immatricolata in Spagna e non risulta essere stata affittata o rubata.

Il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, ha nel frattempo negato che la Cia abbia mai avvertito le forze
di sicurezza catalane di un possibile attentato a Barcellona. In un'intervista a Objetivo, Puigdemont ha smentito così le notizie che erano circolate subito dopo l'attacco sulla Rambla. «Non esiste alcun contatto» tra le forze di sicurezza catalane e le agenzie di intelligence internazionali.

Oggi decine di associazioni e gruppi islamici spagnoli hanno convocato alle 19 una manifestazione in plaza Catalunya per rispondere all'attentato di giovedì scorso con lo slogan «la comunità musulmana contro il terrorismo». La nuova mobilitazione della comunità islamica arriva dopo che si sono registrati degli attacchi contro le moschee di Granada, Siviglia e Logrono, con lanci di petardi e scritte sulle pareti. 


​Ieri, dopo la Messa alla Sagrada Familia, le vittime sono state ricordate prima delle partite di calcio. Il Barca ha vinto contro il Betis Siviglia in un Camp Nou blindato dopo un commosso minuto di silenzio.

Intanto è terminata l'identificazione delle vittime del giovedì di sangue: sono morti sei spagnoli (5 abitanti della Catalogna); tre italiani, 2 portoghesi, un belga, uno statunitense, un canadese e un australiano.

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