Charlie, Johnson ad Alfano: «Impossibile portarlo a Roma»

Charlie, Johnson ad Alfano: «Impossibile portarlo a Roma»
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Mercoledì 5 Luglio 2017, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 13:29

È impossibile accogliere la richiesta dell'Italia di ricoverare il piccolo Charlie Gard all'ospedale Bambino Gesù. Lo ha detto il ministro britannico Boris Johnson al titolare della Farnesina Angelino Alfano, nel corso di un colloquio telefonico. Secondo una nota della Farnesina Alfano ha colto l'occasione per sollevare il caso e ribadire l'offerta dell'Ospedale italiano «Bambino Gesù» di accoglierlo. Johnson ha espresso gratitudine ed apprezzamento per l'offerta italiana ma ha spiegato che ragioni legali impediscono alla Gran Bretagna di accoglierla.

Intanto la gara internazionale di solidarietà per il piccolo Charlie domina le prime pagine dei due principali tabloid britannici, il Sun e il Daily Mail. Mentre i genitori del neonato continuano a restare al suo capezzale con l'incubo che arrivi il momento in cui i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra staccheranno come annunciato i macchinari che lo tengono in vita, si continuano a muovere quelli che il Sun definisce «gli angeli di Charlie», le tante persone e autorità che in tutto il mondo sono state profondamente toccate da questa vicenda e offrono il loro aiuto. Il Daily Mail, oltre a parlare delle offerte di assistenza arrivate dagli Usa e dall'Italia, lancia un dibattito con due esperti sulla sorte di Charlie: c'è chi invita i genitori a «lasciarlo andare» per non farlo soffrire più e chi invece sostiene la loro causa e li invita a non demordere.

«Se noi fossimo disposti a eseguire la sentenza della Corte Suprema l'ospedale inglese potrebbe accettare il trasferimento di Charlie a Roma. Ma l'ospedale Bambino Gesù non può considerare questa opportunità»: lo ha riferito la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc. In queste ore infatti sono continuati i contatti fra la direzione dell'ospedale romano e le autorità inglesi, così come con la famiglia del bambino. «La Farnesina ha ottenuto la stessa risposta che l'Ospedale di Londra ha dato a noi. Loro non possono trasportare il bambino a meno che non applichiamo il protocollo indicato dalla Suprema Corte, che prevede di non praticare nessuna cura al bambino e di staccare la spina. È ovvio che abbiamo risposto di no», ha aggiunto Enoc.

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