«Vediamoci sul Ponte Rotto tra 20 anni»: ragazza adottata ritrova i genitori grazie a un biglietto

Cina, grazie a un bigliettino di venti anni prima, ritrova i suoi genitori biologici
di Marta Ferraro
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Dicembre 2017, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 08:04
I genitori biologici di Kati, Xu Lida e Qian Fenxiang, hanno passato anni a chiedersi cosa ne era stato della loro figlia, quella neonata che avevano abbandonato in un mercato, a causa della politica del figlio unico che vigeva in Cina. La decisione dei due coniugi ha portato Kati dall'altra parte del mondo: la piccola era infatti stata adottata da una coppia americana.

Mentre Kati cresceva circondata dall'amore della sua nuova famiglia, i genitori biologici soffrivano, logorati dall'assenza di notizie sulla loro figlia. «Non avremmo voluto abbandonarla, ma non avevamo scelta», racconta il padre biologico di Kati, come riporta la Bbc Brasil.

Quando la moglie Qian Fenxiang scoprì di essere incinta, insieme al marito considerò l'ipotesi di interrompere la gravidanza, ma ogni volta che sentivano il feto muoversi nella pancia desistivano dall'idea. «Pensai che se noi non avessimo potuto tenerla, avremmo potuto darla a qualcun altro», ha affermato la donna. Un anno dopo l'abbandono una coppia americana, Ken e Ruth Pohler, arrivò dal Michigan a Suzhou, per adottare un bambino.
«Era semplicemente bellissima», ricorda Ruth e da quel momento per Kati cominciò la nuova vita americana.

Ma i primi dubbi sorsero molto presto nel cuore della bambina.
«Avrà avuto 5 anni quando mi chiese da che pancia proveniva», racconta la mamma adottiva, che le rispose «Tu non vieni dalla mia pancia, ma esci dalla pancia di una donna cinese, però vieni dal mio cuore».
Nell'abbandonarla per strada, il padre biologico lasciò un biglietto da consegnare a chi avrebbe adottato la piccola. 

«Il messaggio diceva che i genitori biologici lasciavano la loro figlia non perché non la amassero, ma per il divieto che esisteva in Cina», ha raccontato Ken Pohler. La lettera recitava: «Mia figlia è nata nel 1995, di mattina, a Suzhou. A causa della nostra povertà e di altri problemi, non abbiamo altra scelta che abbandonarla per strada. Se vorrete ci incontreremo, per favore, a Broken Bridge, a Hangzhou, tra dieci o venti anni». La lettera era firmata da "genitori senza cuore". I genitori adottivi avrebbero voluto dare a quelli biologici informazioni sulla piccola, rassicurarli che era amata e curata, sebbene non volessero che Kati li incontrasse. 

Broken Bridge è un punto molto famoso della città. Ogni anno il 7 luglio le persone si danno appuntamento per incontrarsi con amici cari. 
Quando Kati compì dieci anni, Ken e Ruth inviarono una messaggera sul ponte per informarli che la loro figlia stava bene. «Andammo al ponte molto presto. Io avevo un laccio con il nome della bambina, Jingzhi. Mi giravo intorno, guardavo soprattutto le coppie con bambine», racconta Xu Lida, ma le ore passarono e la loro figlia non apparve. La messaggera inviata da Ken e Ruth tardò.

In cerca di notizie sulla figlia, Qian e Xu Lida decisero di rilasciare un'intervista alla Tv e la storia diventò nota in tutta la Cina. In 20 anni i genitori adottivi di Kati non le hanno rivelato che i genitori biologici volevano incontrarla, mentre i genitori biologici ogni anno il 7 luglio si recavano al ponte in cerca della loro figlia.
Kati dall'altra parte del mondo, ignara di tutto, a 20 anni si ricordò di aver visto un biglietto scritto in mandarino e nello stesso periodo assistì a un reportage di Changfu Chang intitolato Il lungo cammino di ritorno verso casa, nel quale si parlava della sua storia. 

La ragazza chiese subito spiegazioni ai genitori e, pur non capendo la logica della loro scelta, accettò che i suoi genitori adottivi le avessero taciuto così lungamente le sue origini. 
«Mi sentii male per il loro profondo senso di colpa», ha detto Kati, commentando i sentimenti logoranti dei genitori biologici mostrati dal reportage. La ragazza ha deciso di incontrare i suoi genitori naturali in Cina. Le due famiglie hanno costruito un rapporto amicale e Kati sa di aver sempre avuto l'amore di ben quattro genitori. Ora la ragazza sta studiando mandarino e il suo ritorno in America dopo il viaggio in Cina per conoscere i suoi genitori biologici è stato certamente meno drammatico per la sua famiglia d'origine. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA