Troppo spesso, negli ultimi tempi, sono stati denunciati episodi di attenzioni eccessive di turisti nei confronti delle geishe, e in generale, un’ignoranza degli ospiti sul ruolo e sul lavoro delle artiste dell’antico Giappone. E così a Gion si parte con l’autodifesa. La richiesta alla polizia è arrivata dalla principale associazione di geishe di Kyoto: le ragazze, soprattutto le più giovani, hanno sempre più paura a camminare sole la sera dopo il lavoro. Alle geishe sono stati distribuiti quindi kimono da combattimento e le allieve sono state istruite sule principali tecniche per fermare un aggressore e immobilizzarlo.
Uno dei rischi delle artiste di Kyoto è l’equipaggiamento di cui sono dotate nello svolgimento del loro lavoro. In particolare le geishe indossano elaboratissimi gioielli, che le espongono al pericolo di aggressioni e rapine. Sapersi difendere è quindi necessario, ha convenuto la polizia, non solo per tenere a bada i turisti che non capiscono in cosa consista il lavoro della geisha, erroneamente assimilato a quello delle prostitute in Occidente, ma anche per salvaguardarle da assalti per motivi puramente economici.
“Kyoto vuole più turisti – ha dichiarato al Daily Telegraph Peter Maclntosh, che da oltre vent’anni studia il mondo segreto delle geishe a Kyoto – e questo è buono, ma accanto a quest’intenzione ci deve essere la responsabilità di insegnare ai visitatori i costumi e le usanze del mondo delle geishe”.