Tra i condannati, gli ex capitani di Marina Alfredo Astiz, tristemente noto come «l'angelo della morte», Ricardo Cavallo e Jorge «Tigre» Acosta. Durante il processo, durato cinque anni, sono state ascoltate 800 testimonianze su fatti avvenuti nella scuola meccanica della Marina, l'Esma, trasformata nel principale lager del regime dove si stima che furono uccisi 5mila oppositori. Tra i 789 capi di imputazione contestati agli imputati - che originariamente erano 68, ma 14 sono morti durante i cinque anni di processo - otto si riferiscono ai cosidetti «voli della morte», durante i quali i militari gettavano in mare vivi i desaparecidos per farne scomparire i corpi.
Questo è stato il terzo processo condotto in Argentina da quando, nel 2005, sono state abolite le leggi che impedivano che venissero perseguiti i crimini commessi durante la dittatura.
Nel 2011, altre 16 ex militari sono stati condannati all'ergastolo, tra i quali Astiz ed Acosta che oggi hanno ricevuto la stessa condanna per altri capi di imputazione. Astiz durante il processo ha detto che «non chiederà mai il perdono» ed ha definito «le organizzazioni per i diritti umani gruppi di vendetta e persecuzione».
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