«La nuova idea è un tentativo di fornire un servizio di trasporti confortevole, sicuro e differenziato per le donne, e ridurre gli abusi», ha detto il vice presidente della compagnia di bus, Omar Al-Engleezy. Tra le difficoltà incontrate dalla compagnia c’è però il reclutamento di autiste donne, considerato che sono poche quelle che si sono candidate. Anche per questo l’azienda ha deciso di avviare corsi di addestramento ad hoc. Al-Engleezy ha voluto precisare che il costo del biglietto del bus privato equivale a quello del mezzo pubblico e che l’obiettivo del progetto è quello di incoraggiare le donne a usare i mezzi di trasporti in modo più sicuro, evitando molestie.
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