Francia, Hollande a Macron: con Le Pen non hai già vinto

Francia, Hollande a Macron: con Le Pen non hai già vinto
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Martedì 25 Aprile 2017, 23:38 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 17:00

Francois Hollande riprende in mano la Republique e, negli ultimi giorni del mandato più impopolare che si ricordi, ritrova la statura di leader del Paese. «Non vi rendete conto di quello che è successo domenica», ha strigliato, senza nominarlo, il suo pupillo Emmanuel Macron, che ieri è rimasto in silenzio mentre la sua avversaria lo attaccava da tutte le parti, definendolo «il candidato della mondializzazione selvaggia».

«Un voto si merita, si conquista», ha tuonato il presidente, preoccupato che 'En Marche!' prenda la situazione sottogamba. Macron non l'ha presa benissimo: «Non accetto lezioni, ho sempre combattuto il Front National. Che si trova al punto in cui si trova perché questo sistema l'ha nutrito e fatto crescere».

La strategia di Marine Le Pen sembra chiara già dopo poche ore di campagna per il secondo turno: deve recuperare quel milione di voti che ha in meno del suo avversario al primo turno, pescando più voti possibile fra la destra orfana di Francois Fillon e la sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon. Per questo alterna promesse di rigore e sicurezza ad appelli alla Francia profonda che odia «le élite», accusando Macron di essere «debole» sulla lotta al terrorismo, campione della globalizzazione. Attivissima e intraprendente - da un mercato a uno studio televisivo (stamattina ha cominciato all'alba ai mercati generali di Rungis, Parigi) - Marine Le Pen non ha trovato resistenza per oltre 24 ore.

Nelle stanze di 'En Marche!' qualche incertezza è apparsa sulla strategia da seguire: fare finta di niente e proseguire sulla propria strada - educati, non aggressivi, competenti - o ribattere colpo su colpo? Uno stretto consigliere di Macron - trapela dai corridoi del movimento - avrebbe voluto rispondere a tamburo battente alle polemiche sulla cena 'chic' di domenica sera di Macron con amici e collaboratori ricordando a Marine Le Pen il maniero di famiglia. Ma queste esitazioni hanno fatto spazientire Hollande, che oggi ha riunito i due candidati - con iniziativa inedita - alla prefettura di Parigi per le solenni esequie di Xavier Jugele, il poliziotto assassinato sugli Champs-Elysees. «Nulla è scontato, un voto si merita, un voto si conquista», ha detto il presidente, preoccupato che il campo di Macron non abbia chiaro che «l'obiettivo è che il Front National sia al minimo possibile».

Il candidato arrivato in testa al primo turno ha chiarito: «Non ho mai pensato di aver già vinto - ha replicato a Hollande -. Se si fosse già vinto, non avremmo visto elezioni all'estero andare come sono andate». Ha tenuto a precisare, però, che sui tempi della sua campagna non vuole intromissioni: «Voglio restare padrone del ritmo dei miei interventi e delle mie apparizioni. Non corro dietro alle telecamere perché lo fa la signora Le Pen». La festa di domenica sera alla brasserie? «La rivendico, ero contento di essere arrivato in testa, pochi mesi fa non esistevamo - ha detto in serata al tg di France 2 -. Ho invitato 150 persone, quelli che hanno lavorato giorno e notte con me».

Intanto, nel campo di Macron - colpito qualche settimana fa dai soliti hacker russi, secondo quanto si è appreso oggi - continuano ad affluire le adesioni. Oggi è stata la volta, fra gli altri, del presidente della Licra (la Lega contro il
razzismo e l'antisemitismo), che in 90 anni di storia non aveva mai fatto niente del genere, e del rabbino capo di Francia, Haim Korsia. Il sondaggio Ifop, che ieri dava Macron al 60% e Le Pen al 40%, è stato aggiornato oggi. Le cifre incoraggiano, di un soffio, il candidato di 'En Marche!': 61 a 39. 

 

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