Francia, Hollande annuncia in diretta tv: non mi ricandido per un secondo mandato

Francia, Hollande annuncia in diretta tv: non mi ricandido per un secondo mandato
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 17:57

Il presidente francese Francois Hollande ha annunciato questa sera in diretta tv dall'Eliseo che non si ripresenterà candidato per un secondo mandato. 

Visibilmente emozionato, Hollande ha spiegato di avere «misurato i rischi e le divisioni» che una sua decisione di ricandidarsi rappresenterebbe per la sinistra. Dopo un lungo elenco di quanto compiuto durante il suo mandato, sul piano economico, della sicurezza nazionale, sociale, Hollande ha annunciato la rinuncia, una decisione inedita nella Quinta Repubblica. Mai, infatti, un presidente aveva rinunciato all'Eliseo se non costretto dall'età o dalla malattia.

«Sono cosciente dei rischi di una decisione che farebbe correre una candidatura che non riuscirebbe a raccogliere abbastanza consensi. Ho quindi deciso di non candidarmi alla rielezione, al rinnovo del mio mandato», ha detto Hollande parlando in piedi a braccio, con voce bassa ma decisa, dal salone dell'Eliseo.

«Sono animato soltanto dagli interessi superiori del mio Paese, che ho servito da quattro anni e mezzo con sincerità e onestà. L'esperienza mi ha insegnato l'umiltà», ha detto Hollande sottolineando che «come socialista» non intende portare «alla dispersione della sinistra».

«Di fronte alle prove ho avuto una capacità inesauribile di resistenza», ha detto ancora Hollande tracciando il bilancio del suo quinquennio all'Eliseo prima di annunciare la sua clamorosa rinuncia a un secondo mandato. Unico rimpianto, ha spiegato il presidente più impopolare della storia della Quinta Repubblica, è stata l'iniziativa annunciata dopo gli attentati del 13 novembre sulla revoca delle cittadinanza ai condannati per terrorismo. Una proposta che spaccò la Francia, contraria alle norme internazionali, e su cui il presidente dovette fare un'imbarazzante marcia indietro.

Quanto alla lotta alla disoccupazione i risultati arrivano, ma «tardi», ha deplorato in diretta. Il numero di senza lavoro è a un livello ancora «troppo elevato». Hollande si impegnò più volte davanti ai connazionali di non ricandidarsi senza un'inversione chiara e duratura dei dati negativi sulla disoccupazione. Nella dichiarazione solenne di dieci minuti ha comunque vantato anche i tanti risultati conseguiti, tra cui, la legge sulle nozze gay, i conti pubblici «in equilibrio», l'accesso all'«assicurazione sanitaria», la «lotta al riscaldamento climatico». 

Da fonti dell'Eliseo si è appreso che fino all'ultimo nessuno dei collaboratori di Hollande era al corrente delle intenzioni del presidente. Tutti, spiega una fonte, sono stati colti di sorpresa.

Domenica scorsa Francois Fillon ha vinto le primarie del partito di destra Républicains battendo al ballottaggio il rivale più moderato Alain Juppé e dopo aver sconfitto al primo tuno anche l'ex presidente NIcolas Sarkozy. Secondo i sondaggi Fillon dovrebbe affrontare il 7 maggio al ballottaggio per l'Eliseo Marine Le Pen, favorita da tutte le rilevazioni al primo turno delle presidenziali francesi in progamma il 23 aprile prossimo.

Dopo la rinuncia di Hollande, gli occhi della gauche francese e di tutta la politica del paese sono da questa sera puntati su Manuel Valls, il primo ministro che a breve potrebbe dimettersi per candidarsi alle primarie. Domenica scorsa - in un'intervista - aveva dichiarato di volersi candidare a prescindere dalla decisione del suo presidente. Hollande era stato preso alla sprovvista, poi lunedì, in un lungo pranzo a quattr'occhi, c'è stato il chiarimento. Valls aveva annunciato che non si sarebbe presentato contro Hollande alle primarie e in molti hanno cominciato a immaginare a una rinuncia del capo dello stato. Un'altra ipotesi era che Hollande decidesse di ricandidarasi senza passare dalle primarie, ma sarebbe stato troppo rischioso per la tenuta del partito socialista. Secondo gli osservatori, Valls potrebbe candidarsi nelle prossime ore alle primarie, già nella giornata di domani.

«Ho delle relazioni di rispetto, di amicizia, e di lealtà con il presidente - aveva detto Valls - ma la lealtà non esclude la franchezza. Di fronte a questo smarrimento, al dubbio, alla delusione, all'idea che la gauche non abbia alcuna chance, voglio spezzare questo automatismo che ci porterebbe alla sconfitta».

Hollande aveva fissato il 10 dicembre come data per sciogliere la sua riserva ma ha poi deciso di accelerare i tempi e fare un passo indietro in anticipo in vista delle primarie della gauche del 22 e 29 gennaio.




 

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