Isis, 19 donne uccise dai jihadisti: si erano rifiutate di avere rapporti sessuali

Isis, 19 donne uccise dai jihadisti: si erano rifiutate di avere rapporti sessuali
di Federica Macagnone
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Giovedì 6 Agosto 2015, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 14:00
Hanno “scelto” di morire piuttosto che donarsi ai jihadisti: hanno rifiutato di diventare le schiave sessuali del terrorista di turno che le aveva acquistate per pochi spicci all'asta e il rifiuto è valso loro la morte.



L'ultima barbarie firmata Isis giunge da Mosul, roccaforte dello Stato Islamico in Iraq: 19 donne sono state brutalmente uccise dai jihadisti dopo aver rifiutato rapporti sessuali con i combattenti. A riferirlo a IraqiNews è Said Mimousini, membro del Partito democratico curdo, che ha raccontato l'ennesimo orrore aggiungendo come la distribuzione e la vendita delle donne stia creando tensioni all'interno dello Stato Islamico.



Mimousini non ha specificato se le vittime facciano parte dei yazidi, la minoranza duramente colpita dall'Isis perché ritenuta miscredente e adoratrice del diavolo. Da un anno le donne della comunità rapite sulle montagne del Sinjar, nell'Iraq settentrionale, vivono nelle mani dei terroristi che le hanno ridotte allo status di schiave del sesso: per non subire gli abusi alcune di loro hanno preferito suicidarsi; altre hanno tentato la fuga disperata e sono state uccise; altre ancora sono riuscite a fuggire raccontando il dramma quotidiano fatto di vendite all'asta, matrimoni combinati, botte e stupri di gruppo. Storie di donne, di figlie, di sorelle e di madri.



A ottobre, il gruppo terroristico aveva pubblicato un opuscolo in cui venivano specificate le modalità di acquisto e i prezzi delle schiave sessuali: la veridicità di quelle pagine è stata messa in discussione per mesi fino a quando Zainab Bangura, inviato speciale dell'Onu per la violenza sessuale in zone di guerra, ha confermato l'autenticità del documento durante un viaggio in Iraq.



«Le ragazze vengono scambiate come barili di benzina – ha raccontato Bangura a Bloomberg - Una ragazza può essere venduta e successivamente acquistata da cinque o sei uomini diversi. A volte i combattenti rivendono le ragazze alle loro famiglie per migliaia di dollari di riscatto». Nel documento viene fornito anche un listino prezzi che varia in base all'età: le bambine tra 1 e 9 anni costano intorno a 150 euro, le ragazze e le donne adulte hanno un prezzo più basso. «Le vergini più belle – ha continuato Bangura – sono inviate all'asta, denudate e vendute al miglior offerente. Il prezzo di una donna, inoltre, varia in base alle caratteristiche fisiche».



Domenica scorsa alcuni tra i sopravvissuti della minoranza yazida hanno manifestato davanti a una rappresentanza Onu nella città irachena di Erbil per chiedere che le loro sorelle non siano abbandonate nella mani dei jihadisti.



«Siamo qui per chiedere protezione – ha detto un attivista – perché la comunità yazida è una minoranza e dobbiamo essere protetti dai terroristi dell’Isis: specialmente le donne, molte delle quali sono ancora prigioniere dei jihadisti e subiscono ogni genere di abusi».