Jet russo abbattuto, cala la tensione Ankara-Mosca: Erdogan si scusa con Putin

Jet russo abbattuto, cala la tensione Ankara-Mosca: Erdogan si scusa con Putin
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Lunedì 27 Giugno 2016, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 12:24
Tra lo "zar" e il "sultano" alla fine a spuntarla è Vladimir Putin. Il braccio di ferro iniziato a colpi di sanzioni e dichiarazioni caustiche all'indomani dell'abbattimento del jet russo a novembre nei cieli fra Turchia e Siria pare infatti instradato verso la conclusione. Recep Tayyip Erdogan ha ceduto e ha pronunciato la fatidica parola che Putin attendeva da mesi: scusa. In una lettera, diffusa dal Cremlino, il presidente turco ha chiesto dunque «perdono» alla famiglia del militare ucciso - e non direttamente a Putin - ma l'escamotage sembra reggere, visto che da Ankara confermano il "disgelo" e l'invio della missiva.

«Stiamo osservando alcuni segnali di ammorbidimento delle relazioni», ha sottolineato il vicepremier e portavoce del governo turco, Numan Kurtulmus. Tra questi c'è il via libera di Mosca alla concessione di permessi di lavoro ai turchi dipendenti d'imprese turche che operano in territorio russo, prima bloccati come parte delle sanzioni. Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, stando a Cnn Turk, parteciperà poi venerdì a un vertice dell'organizzazione della Cooperazione economica del mar Nero (Bsec), che si terrà nella città russa di Sochi: si tratta della prima visita di un esponente di spicco del governo di Ankara in Russia dall'abbattimento del Su-24 a fine novembre. Insomma, un weekend magico per Putin che un altro successo diplomatico, dopo il vantaggio della Brexit - mai apertamente dichiarata come tale ma che di fatto rinforza la Russia sullo scacchiere europeo, tant'è vero che nei giorni in cui il petrolio cala il rublo invece si è apprezzato su dollaro ed euro. Erdogan nella lettera sottolinea che la Turchia «non ha mai avuto il desiderio né l'intenzione premeditata di abbattere il jet russo» e che ora è in corso un'indagine giudiziaria contro un cittadino turco «connesso alla morte del pilota» di Mosca, il cui corpo, sottolinea, venne recuperato dalle forze speciali di Ankara affrontando «rischi e con grandi sforzi».

«Voglio esprimere ancora una volta - aggiunge - la mia compassione e le mie sentite condoglianze alla famiglia del pilota e chiedo: "scusate"». «La famiglia del pilota russo - conclude - la percepiamo come una famiglia turca: per alleviare il dolore e il grave danno arrecato noi siamo pronti a qualsiasi iniziativa».
A cascata viene l'intenzione di «ristabilire i tradizonali rapporti amichevoli» con la Russia. Resta da vedere ora con quale rapidità Mosca - dopo mesi di campagna mediatica feroce, anche e soprattutto grazie alle testate in lingua inglese legate al Cremlino, che hanno ad esempio rimestato a fondo nella tinozza degli ambigui rapporti fra la Turchia e gli estremisti sunniti attivi in Siria - allenterà la morsa su Ankara. Una possibile cartina di tornasole sarà l'andamento dei negoziati infrasiriani di Ginevra: dovesse mai saltare il veto turco all'ingresso dei curdi siriani al processo di pace, sarebbe chiaro a tutti il valore del piatto vinto da Putin dopo mesi di "buio" e "controbuio".
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