John Travolta e Andrea Bocelli testimonial ignari del resort fantasma ai Caraibi

Resort fantasma ai Caraibi
di Luisa Mosello
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Giovedì 19 Gennaio 2017, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 17:49
C'erano i nomi di John Travolta e Andrea Bocelli a fare da  esca. E poi un posto da favola, anzi "da cartolina", o da Instragram diremmo ora. Insomma quel resort lussuosissimo ai Caraibi poteva essere davvero un investimento a tutto tondo.
Peccato peró che fosse una truffa bella e buona. Perpetrata ai danni di 200 investitori  e risparmiatori in tutta Italia che avevano affidato somme di denaro (20 milioni di euro in tutto)alla società Puerto Azul International Holding Corp con sede alle Bahamas. La proposta era si assai allettante: prendere parte a un progetto faraonico e comprare una fetta di questa "torta" destinata alle vacanze dei ricchi su un atollo al largo delle coste del Belize. Con un piccolo particolare peró: che le due isolette dove il complesso sarebbe dovuto sorgere non erano di proprietà della sedicente Puerto Azul. Perchè non edificabili in quanto sotto tutela ambientale.

E in piu i personaggi tirati in ballo come testimonial a garanzia non c'entravano nulla. Letteralmente "messi in mezzo" durante un evento-spettacolo sulla Costa Azzurra nomi dello star system internazionale da John Travolta a Kelly Preston, fino all'italianissimo Andrea Bocelli. Tutti assolutamente ignari della truffa come sottolineato dal procuratore della  Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana: «L'immagine delle star è stata strumentalizzata, erano assolutamente estranee al progetto.Andrea Bocelli in particolare ha dato un contributo cospicuo alle indagini». Indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese che ha scoperto il raggiro.

Finite agli arresti sette persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale internazionale dedita alla truffa aggravata, appropriazione indebita, abusiva attività finanziaria e bancaria, sollecitazione abusiva del risparmio, riciclaggio, falso in atti e sostituzione di persona. A capo dell'organizzazione  Domenico Giannini, lombardo emigrato in Svizzera e Fabio La Rosa broker residente a Santo Domingo. I due gestivano una rete di collaboratori venti dei quali sono stati indagati in questa maxi truffa del resort fantasma. Sequestrati 18 milioni di euro, oltre 26 immobili, quote societarie di 10 imprese, sei macchine e 18 conti correnti. Che giravano fra Italia, Svizzera, Inghilterra, Bahamas, Lussemburgo e Repubblica Dominicana.




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