Londra in piazza contro il terrorismo: sindaco musulmano Khan guida la fiaccolata multietnica

Londra in piazza contro il terrorismo: sindaco musulmano Khan guida la fiaccolata multietnica
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Giovedì 23 Marzo 2017, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 08:06
Un'adunata silenziosa e pacifica per riaffermare la forza della Londra multietnica e multiconfessionale, che sfida il fanatismo religioso e la violenza più insensata in nome della convivenza pacifica. In migliaia hanno risposto ieri pomeriggio all'invito del sindaco della capitale britannica, il musulmano Saqid Khan, partecipando alla veglia in memoria delle vittime dell'attacco di Westminster.



A Trafalgar Square numerose le figure religiose, i politici e gli agenti di polizia, uniti e confusi tra la folla. Volti noti e anonimi cittadini che hanno voluto esprimere il proprio cordoglio, ma soprattutto trasmettere un segnale di unità e speranza. Imponenti le misure di sicurezza, agenti in tenuta antisommossa ovunque, un elicottero in cielo, le strade adiacenti chiuse al traffico da decine di camionette della polizia. L'allerta è massima, ma in piazza non si avverte tensione, solo voglia di stare assieme, d'ascoltare il discorso carico di retorica ecumenica del sindaco, che ammonisce: «I londinesi quando incontrano le difficoltà si uniscono e non si arrendono». Come questa sera, anche se sono molti i turisti stranieri, tra i quali una coppia di giovani fidanzati di Vicenza, Silvia e Giovanni. «In verità non sapevamo della manifestazione, ci siamo capitati per caso, ma va bene lo stesso. È una bella iniziativa», dicono all'Ansa. Il minuto di silenzio che segue le parole del primo cittadino pare interminabile.

La piazza sprofonda in una bolla gonfia di commozione che neppure il volo dell'elicottero può scalfire.
Riprendono i discorsi ufficiali. Prende la parola il ministro dell'Interno, Amber Rudd, la quale promette: «Sconfiggeremo i terroristi». In sottofondo risuonano le campane della vicina chiesa di St Martin's in the Fields e non solo i giovani filmano il calare della notte con gli smartphone. C'è chi stringe la mano al vicino che non conosce, e chi abbozza timidi saluti. Un uomo dai tratti asiatici regge un cartello scritto a mano, «Uniti contro l'odio e il terrore». Su un altro cartello si legge: «Londra non sarà mai battuta». L'idea di poter stare insieme serenamente e pacificamente dà il tono che accompagna per tutta la sua durata questa messa laica, nella quale la parola più ripetuta, evocata, applaudita è solidarietà. Capace di sconfiggere anche la paura di chi ha preferito non essere presente. Come la ragazza di Michele, pizzaiolo cagliaritano, a Londra ormai da tre anni. «Avevo la serata libera e ho pensato che fosse giusto venire. Ma capisco chi non se l'è sentita», dice. Nel frattempo inizia una lenta processione verso i gradini d'ingresso della National Gallery dove, lentamente vengono disposte centinaia di candele. L'epilogo di questo day-after, come per dire che Londra è già ripartita.
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