Le reazioni. In Italia la notizia è stata accolta con una levata di scudi e ha costretto il mondo delle bollicine a ribadire come quella lanciata dai giornali inglesi sia il solito attacco pretestuoso per danneggiare il mercato in Gran Bretagna, che rimane il migliore per il Prosecco, le cui esportazioni superano il valore del mercato interno italiano. Più di qualcuno, inoltre, ipotizza che la campagna diffamatoria, nel mercato più redditizio, nasconda la flessione delle quote di vendita della birra proprio a favore dello spumante italiano.
«Prosecco che rovina i denti? Altro che fake news, questo è vero e proprio giornalismo trash. Buttiamola sul filosofico, visto che di scientifico in questa affermazione non c'è nulla. Il Sun spesso inciampa nel giornalismo spazzatura - commenta Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto - Sarebbe bastato un semplice controllo: se fosse vero quanto sostenuto, il Veneto sarebbe una terra di sdentati, ma una verifica, anche la più superficiale, smentirebbe la tesi del quotidiano inglese». Poi Ciambetti stempera i toni: «È vero, invece, che un bicchiere di Prosecco può far scoccare la scintilla dell'allegria con tanto di sorriso a trentadue denti. Vengano pure gli inglesi da noi in Veneto: che si tratti del Prosecco di Valdobbiadene, del Cartizze o del Fior d'arancio amabile degli Euganei scopriranno che un motivo per brindare e sorridere alla vita c'è sempre».
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